Prezzi, Brescia: con +10% inflazione a tavola ecco i piatti salva tasche della tradizione contadina
Con l’inflazione alimentare che a Brescia si attesta al +9.54% nei primi sette mesi del 2023
Prezzi, Brescia: con +10% inflazione a tavola ecco i piatti salva tasche della tradizione contadina.
Prezzi, Brescia e l'inflazione alimentare
Con l’inflazione alimentare che a Brescia si attesta al +9.54% nei primi sette mesi del 2023, le ricette della tradizione contadina con il riutilizzo degli avanzi o di ingredienti di base rappresentano per le famiglie un’opportunità per ottimizzare i consumi e ridurre gli sprechi. È quanto afferma Coldiretti Brescia, a partire da un’analisi dei dati Istat sulla variazione media dei prezzi al consumo degli alimentari tra gennaio e luglio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in occasione dell’assemblea elettiva a Milano dove sono stati messi in mostra i piatti salva tasche preparati dai cuochi contadini di Terranostra Campagna Amica.
A livello regionale l’inflazione alimentare nei primi sette mesi dell’anno si è attestata al +11% mentre a livello provinciale – commenta Coldiretti Brescia - il territorio dove l’inflazione morde di più è quello di Lodi (+13,05%), seguito da Mantova (+12,35%), Pavia (+11,87), Cremona (+11,68%), Varese (+11,55%), Lecco (+11,50%), Milano (+11,41%), Como (11,37%), Bergamo (+9,61%).
Seguendo le ricette della tradizione popolare – continua Coldiretti Brescia – si possono portare in tavola piatti che recuperano gli avanzi e tagliano gli sprechi creando un menù completo, dall’antipasto al dolce come ad esempio la ricetta proposta dalla cuoca contadina Tiziana Porteri di Bedizzole (BS) che ha preparato una cocotte di bucce di zucca e patate al Tremosine. Oppure delle crocchette di patate riprendendo del purè avanzato, la polenta che può essere fritta e arricchita con pezzi di formaggio o recuperata anche per realizzare degli gnocchi accompagnati da un pesto di sedano avanzato. Come primo piatto è possibile anche preparare dei ravioli fatti in casa con ripieno di manzo recuperato dal brodo o degli gnocchi di pane raffermo con burro e salvia, trasformare l’eccesso di risotto allo zafferano in un riso al salto o riutilizzare patate e formaggi avanzati per i Taroz, piatto tipico della Valtellina. Ci sono poi i mondeghili, polpette della tradizione lombarda, composti con pane, carne e formaggio avanzati. Per concludere in dolcezza si può scegliere tra una torta di pane avanzato, una torta di marmellata con bucce d’anguria salvate o la miascia, dolce tipico della zona di Como fatto con pane raffermo e frutta, che rientra anche nei prodotti agroalimentari tradizionali della Lombardia.
La tradizione rurale
La tradizione rurale – continua Coldiretti Brescia – insegna a usare come ingredienti anche quelle parti della preparazione dei cibi che solitamente si gettano. L’acqua della pasta, soprattutto se abbiamo cotto paste ripiene, è arricchita dagli amidi e dalle proteine del grano. Si può dunque conservare in frigo per usarla come base per il brodo per risotti, carni, verdure in padella. L’acqua della bollitura delle verdure ha lo stesso utilizzo. I brodi di carne o pesce, ricchi di proteine, possono essere congelati e utilizzati per cotture successive o per minestre.
La situazione di difficoltà che riguarda le famiglie – continua Coldiretti Brescia – si estende anche alle imprese agricole, tra i danni provocati dal clima pazzo e le quotazioni dei prodotti che in molti casi non coprono i costi di produzione aumentati esponenzialmente, da quelli delle materie prime a quelli energetici fino a quelli per gli imballaggi e il confezionamento.
In questo contesto – conclude Coldiretti Brescia – l’aumento dei fondi del PNRR con 2,5 miliardi destinati agli accordi di filiera, alla logistica e alle misure agricole va nella direzione auspicata di salvaguardare la spesa degli italiani e sostenere l’intero settore agroalimentare.