Gli archeologi ripuliscono la pila di ponte medioevale
Secondo il Gam il reperto, di probabile origine romana, doveva svolgere un ruolo molto importante dal punto di vista strategico e viario
Una pila di ponte medievale, forse di epoca romana, rinvenuta sul fiume Chiese in occasione di due campagne di scavi nel 1992 e nel 2001 del Gruppo Archeologico Monteclarense, è stata recentemente ripulita dai volontari del Gam assistiti da Gianmarco Trottolini di Fratello Chiese e Luciano Gerlegni di Legambiente.
Gli archeologi ripuliscono la pila di ponte medioevale
L’opera si è resa necessaria per la presenza in loco di materiali di discarica abusiva, erbacce e sterpi che avevano quasi completamente coperto la struttura. Sui canali social del gruppo, un video documenta il contesto storico, come comunicato durante una conferenza stampa convocata dal presidente del Gam Paolo Chiarini.
Gli scavi eseguiti sono stati eseguiti sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologica della Lombardia, oggi Abap di Bergamo e Brescia e hanno consentito di portare alla luce la base di una pila di ponte molto compromessa dalla corrente del fiume, di forma poligonale, con agli antipodi due rostri ad apertura angolarei di 78° per favorire il flusso dell’acqua.
Secondo le ricerche effettuate il piede della pila doveva avere una lunghezza totale di 10 metri e una larghezza di 3 mentre il pilastro misurava in lunghezza 6 metri circa per una strada sovrastante altrettanto larga comprendendo i due parapetti.
«Purtroppo lo stile della costruzione e il materiale di cui è composta non ci permettono una datazione: è comunque interessante notare lo schizzo o carta dei cespiti del 1570 sulla quale si nota il convergere di due strade nel punto dove il ponte vecchio non esiste più».
Secondo il Gam la pila di ponte, riprodotta anche su un’antica pergamena con due arcate e tre aperture di alleggerimento,
doveva svolgere un ruolo molto importante dal punto di vista strategico e viario. La rappresentazione zenitale colloca esattamente il ponte sulla carta geografica attuale dove si può notare l’inclinata est-ovest secondo l’andamento della centuriazione di età romana. Si può a ragione ritenere che il ponte vecchio fosse l’unico esistente prima della costruzione dei due attuali.
L'impatto social
È un pezzo di storia importante sul passato di Montichiari che sta ottenendo un notevole seguito sui social del Gam:
Il riscontro del pubblico è positivo, basti considerare gli oltre 350 like e le 55 mila interazioni al post in soli 14 giorni e non meno importanti sono gli interventi sulla carta stampata.
Infine un appello:
Esiste un problema di tutela e conservazione dei siti archeologici al quale sono chiamati a proporre soluzioni gli enti preposti.
Il riferimento è in particolare alla struttura di San Giorgio, straordinario sito archeologico su cui da anni ormai si discute.
Il centro studi del Gam-Past si pone come obiettivo quello di portare a conoscenza del maggior numero di persone possibile i risultati del nostro lavoro di ricerca sui ritrovamenti archeologici che emergono via via dal territorio.
Nella sede del Past, aperta il sabato e la domenica, sono in visione oltre un centinaio di calchi di reperti rinvenuti, adeguatamente corredati da pannelli informativi a uso della popolazione e delle scolaresche.