Movida molesta Number One: l’interrogazione di Gian Antonio Girelli porta il caso in Parlamento
Al ministro dell’Interno chiede l’adozione di iniziative a supporto dei Comuni coinvolti, le cui forze d'azione sono limitate. Intanto da Rovato arrivano delle proposte
Della movida molesta legata al Number One, un fenomeno che coinvolge principalmente i comuni di Corte Franca (sede della discoteca) e Rovato (dalla cui stazione ferroviaria passa gran parte degli avventori), oltre alla frazione Torbiato di Adro (interessata da schiamazzi notturni e parcheggio selvaggio), si è già detto e scritto tantissimo. Il caso, però, ora è arrivato addirittura sul tavolo del Parlamento, attraverso l’interrogazione al ministro dell’Interno presentata giovedì scorso dal deputato del Pd Gian Antonio Girelli.
Movida molesta Number One: l’interrogazione di Gian Antonio Girelli porta il caso in Parlamento
«Le situazioni critiche si evidenziano a partire dalla stazione ferroviaria di Rovato, dove centinaia di ragazzi e ragazze convergono ogni sabato sera per recarsi poi alla discoteca, con assembramenti che spesso sfociano in gravi episodi di violenza, con risse che hanno coinvolto anche oltre 200 persone e che costringono le Forze dell’ordine a intervenire più volte – si legge nel documento – Anche la stazione di Borgonato è stata in passato teatro di gravi episodi di vandalismo e, nonostante la soppressione di un treno per ordine del questore, alcuni giovani si recano tuttora a piedi in stazione in attesa del treno successivo causando danni, schiamazzi e sporcizia di ogni genere».
Girelli precisa che non sono mancati pestaggi e rapine e che gli interventi delle Forze dell’ordine, costanti e puntuali, non riescono a frenare il caos. «Nonostante i vertici per l’ordine pubblico, la situazione continua a restare gravemente a rischio e, come sostiene il sindaco di Rovato, “rischia di sfuggire di mano”, con avvenimenti sempre più gravi che fanno temere per la pubblica incolumità», si legge ancora nel documento, che porta l’attenzione sul massiccio dispiegamento di operatori di Forze dell’ordine, sottratti da altri territori, ma anche sulle emissioni acustiche, il traffico incontrollabile, il parcheggio selvaggio e i rifiuti abbandonati ovunque.
«Da tutto ciò emerge la pessima qualità della vita dei cittadini di tutta la zona interessata – lamenta Girelli – Si chiede se il ministro sia a conoscenza di quanto sopra esposto e quali iniziative intenda adottare a supporto delle Amministrazioni comunali coinvolte, al fine di risolvere in maniera definitiva una situazione che è ormai del tutto insostenibile per i residenti e che potrebbe sfociare in tragedia».
Da Rovato le proposte: più navette, concidenze e guardie private
Cosa si può fare per risolvere una situazione esplosiva prima che accada qualcosa di irreparabile? Questa domanda il sindaco di Rovato Tiziano Belotti se l’è posta da tempo, e a fine maggio aveva affidato le sue proposte a una lettera indirizzata al prefetto, al questore, ai comandanti dei carabinieri di Brescia e di Chiari e ai colleghi primi cittadini di Corte Franca e Adro delineandp sette interventi utili da attuare, da parte della proprietà del locale, al fine di evitare situazioni di pericolo.
Il sindaco propone innanzitutto di predisporre un numero adeguato di bus navetta gratuiti tra la stazione di Rovato e la discoteca, con orari corrispondenti all’arrivo dei treni (e a quelli di apertura e chiusura della discoteca) e che ciascun bus sia sorvegliato da almeno due guardie private. Si suggerisce inoltre che siano presenti quattro o più guardie private fisse alla stazione di via Lombardia per tutta la notte e che ci siano almeno due addetti operativi il mattino dopo per liberare l’area dei rifiuti. Secondo Belotti la proprietà dovrebbe anche rendere il grande parcheggio della discoteca ad accesso libero, predisponendo un numero adeguato di guardie private (almeno dieci) in prossimità della discoteca per coadiuvare il lavoro delle Forze dell’ordine e regolare il deflusso di ragazzi. Da valutare, infine, l’emissione di un’ordinanza del divieto di somministrazione e consumo di bevande in contenitori in vetro nei locali prossimi al Number One e in stazione.
«Questo elenco di desiderata l’ho fatto anche per sensibilizzare il più possibile su questo tema - ha sottolineato - Sono spettacoli che non si riescono a gestire. Mi sono confrontato con la Polizia Locale e i carabinieri, ma anche se venissero messe in campo trenta pattuglie le cose non cambierebbero».