«Presto una legge sull'omicidio nautico»
La legge di equiparazione dell’omicidio nautico a quello stradale è (finalmente) ad un passo dall’approvazione
La legge di equiparazione dell’omicidio nautico a quello stradale è (finalmente) ad un passo dall’approvazione.
Deputato di FdI Pellicini
Questo quanto sostenuto dal deputato di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini il quale ha dichiarato: «Si auspica che il provvedimento possa essere votato in via definitiva nel mese di luglio ed entrare in vigore per l’inizio di agosto, proprio nel pieno della stagione nautica».
Un traguardo al quale le famiglie di Greta Nedrotti (25 anni) e Umberto Garzarella (36 anni) - i due giovani uccisi nel terribile incidente nautico del 19 giugno 2021 mentre si trovavano su un gozzo in legno travolti dal potente motoscafo Riva Aquarama con a bordo i due manager tedeschi 52enni in vacanza sul bacino lacustre benacense - sperano da sempre. Nonostante però l’impegno delle famiglie e degli amici dei ragazzi di portare all’attenzione tale urgenza e nonostante le promesse ricevute, la legge giace ancora in Senato in attesa del passaggio alla Camera.
La reazione delle famiglie
Sorge spontaneo chiedersi il perché essendo, nel frattempo, trascorsi due anni. «Sicuramente se venisse finalmente approvata ne saremmo felici – hanno spiegato Elena Garzarella (sorella di Umberto) e il marito Marco Zerneri – per noi sarebbe come chiudere un cerchio, di fronte a due vite che se ne sono andate almeno sapere che grazie a loro si è potuto sanare un grave vuoto legislativo che pone su due piani diversi l’omicidio stradale a quello nautico. Certo è che saranno comunque passati due anni: nel frattempo non solo sul Garda ma su tutti i laghi, fiumi e mari italiani è mancata e continua a mancare una legge così importante che contribuirebbe ad evitare tragedie come quella che ha spezzato la vita a Greta e Umberto».
Sulla stessa linea anche la famiglia Nedrotti. «Visti gli innumerevoli e inspiegabili ritardi e rinvii su rinvii, quando vedremo la definitiva approvazione della legge nel testo che riguardi ogni unità, natante, imbarcazione o nave, allora festeggeremo… e comunque sarà sempre una “festa a denti stretti” perché, grazie ai molti, troppi ritardi dei nostri parlamentari nell’approvare la legge proposta sin dal 2019, gli omicidi di Greta e di Umberto hanno potuto beneficiare di una pena irrisoria e inadeguata alla gravità del fatto – hanno dichiarato Nadia e Raffaele Nedrotti genitori di Greta – Il 28 giugno 2023 alla Camera son state respinte tre proposte di emendamento volte ad estendere i casi di punibilità, oltre ai casi di guida in stato di ebrezza, anche ad esempio ai casi di utilizzo di cellulare o smartphone durante la guida o di mancato rispetto a regole di precedenza. Non capiamo il perché. Comunque, a tutti è chiaro che senza l’impegno e gli sforzi di noi, e delle famiglie di Greta e Umberto e senza l’iniziativa di raccolta firme di Rossana Seccabiani e Tatiana Tassi con change.org, la proposta di legge sarebbe ancora ferma e immobile, anche nonostante la grave tragedia del 19 giugno 2021 che ha reso evidente a ciascuno l’irragionevolezza della nostra normativa. Ci piacerebbe che la legge prendesse il nome “Greta e Umberto”».