Ivan Manenti eroe per un giorno
Provvidenziale il suo tempestivo intervento durante un normale pranzo domenicale con la compagna a Torri del Benaco
«C’è un medico in sala?», quante volte questa espressione si sente nei film per far risaltare le gesta eroiche del protagonista. Ivan Manenti, 49enne milzanese doc, queste parole le ha sentite davvero domenica mattina.
Il malore
«Spesso con la mia compagna andiamo al lago di Garda la domenica, per pranzare fuori - ha raccontato - Siamo andati a Torri del Benaco e stavamo scegliendo un ristorante proprio sull’acqua, eravamo intenti a leggere i menù che si trovano all’esterno quando il proprietario di un locale ci ha invitato ad entrare perché aveva anche altri piatti da proporci».
Il locale era il ristorante Del Porto, a fianco della barchessa, il titolare che ha invitato la coppia ad entrare era Alberto Bullio, che ricopre anche il ruolo di Assessore al turismo a Costermano.
«Ad un certo punto ho sentito tante voci e un po’ di trambusto - ha continuato a raccontare - Incuriosito mi sono alzato e sono andato a controllare: pensavo fosse caduto un signore e che magari ci fosse bisogno di aiuto per rimetterlo in piedi».
Niente di tutto questo: la situazione era decisamente più drammatica e grave.
«Quando sono arrivato c’era un giovane sdraiato per terra», ha raccontato Ivan che senza perdersi d’animo con una buona dose di coraggio si è subito inginocchiato vicino al ragazzo colto dal malore, si scoprirà poi essere un attacco cardiaco.
«Non respirava e non c’era battito - ha proseguito - Non ho avuto dubbi e ho immediatamente iniziato a fare le manovre di rianimazione».
La sua velocità è stata tale che qualcuno da dietro le spalle gli ha chiesto se lo avesse già fatto, ma Ivan aveva già pesato la situazione: «No, era la prima volta, ma in quel momento non avevo scelta, non potevo lasciare quel ragazzo così».
L'intervento di Ivan
Ivan ha iniziato la respirazione artificiale e il massaggio cardiaco forte solo della sua passione e di numerosi video guardati con tanta attenzione su youtube.
«Sono un appassionato di pronto soccorso - ha rivelato - Però tra il lavoro in fonderia e la famiglia non sono mai riuscito a fare un vero e proprio corso, così guardo tantissimi video su youtube».
Una formazione fai da te che però ha dato i suoi frutti.
«Dopo qualche istante che avevo iniziato il massaggio cardiaco è arrivata una signora con un defibrillatore, lei aveva fatto il corso per usarlo e allora abbiamo attaccato il ragazzo alla macchina - ha continuato - Il defibrillatore ti dice proprio tutto quello che bisogna fare e inoltre monitora costantemente lo stato del paziente».
Ivan ha continuato il massaggio cardiaco per circa 15 minuti, che è molto impegnativo perché necessita di molta forza, fino a che la situazione è migliorata.
«Ho sentito come un vento sul braccio: il ragazzo aveva ricominciato a respirare - ha raccontato con non poca emozione - Poco dopo anche il defibrillatore ha segnalato: parametri stabili».
E finalmente sono intervenuti i soccorritori: l’idroambulanza della Croce Rossa di Bardolino, i soccorritori del 118 e i Carabinieri di Caprino.
«E’ stata una emozione incredibile - ha confidato Ivan - poco dopo si è avvicinato un cardiologo e mi ha detto: ”lo sai che gli hai salvato la vita?”»,
proprio come nei film.
Il plauso della sua comunità
Il milzanese è soddisfatto, ha ricevuto la visita del consigliere Enrico Olivetti che si è congratulato e gli ha confessato che avere il coraggio di fare una rianimazione non è così scontato, anche per un soccorritore abilitato.
Nel frattempo la voce in paese si è sparsa e in tanti concittadini hanno voluto felicitarsi con Ivan, il suo coraggio e il suo buon cuore, perché aiutare gli altri è sempre un atto d’amore.
Anche il primo cittadino Sandra Filippini ha voluto complimentarsi a mezzo social, sulla pagina istituzionale del Comune, e ha aperto una porta: «L'Amministrazione comunale, a nome di tutti i milzanesi, vuole orgogliosamente congratularsi con il nostro concittadino Ivan Manenti che con fermezza e determinazione ha salvato la vita ad un ragazzo. Quanto accaduto ci fa prendere consapevolezza che saper gestire e trattare emergenze come questa sia indispensabile per salvare una vita umana. Per questo motivo organizzeremo presto un corso di primo soccorso con uso del defibrillatore, aperto a tutta la popolazione».
Ivan incassa i complimenti.
«Sono contento, sopratutto se si farà un corso di primo soccorso a Milzano - ha continuato - Magari riuscirò a partecipare se lo faranno in paese».
Intanto continua a tenersi informato sulle condizioni del 27enne che, dopo l’arresto cardiaco, è stato ricoverato all’ospedale Civile Maggiore di Verona dove si trova tutt’ora in terapia intensiva, ma non in pericolo di vita.
Ivan Manenti ha dato prova di moltissime qualità: è stato coraggioso, determinato e soprattutto è stato capace di mettere in secondo piano la paura e l’emozione per aiutare qualcuno in difficoltà e queste sono tutte qualità non da poco.