Nuovi capannoni all'ex Vela? Legambiente annuncia la mobilitazione
Molto partecipato il convegno con il presidente nazionale di Legambiente e il soprintendente
Diciassette ettari nel cuore della Franciacorta che rischiano di diventare capannoni. Nell’ambito del convegno organizzato da Legambiente Franciacorta al Monastero di San Pietro in Lamosa per parlare della tutela del paesaggio si è tornati a parlare dell’ex vela di Corte Franca e del progetto di massima presentato dall’azienda milanese che a settembre se l’è aggiudicata all’asta per oltre 9 milioni di euro.
Nuovi capannoni all'ex Vela? Legambiente annuncia la mobilitazione
"Si è aperta una questione delicatissima per la Franciacorta: 17 ettari dell’ex Vela, nel cuore della Franciacorta, rischiano di diventare capannoni - ha esordito Silvio Parzanini, presidente del circolo Legambiente Franciacorta - Un’area così grande è difficile che sia gestibile dal solo Comune di Corte Franca. Noi riteniamo che questo tema debba essere affrontato dalla Franciacorta intera, dalla Provincia e dalla Regione, anche a fronte del Ptra, affinché ci sia una gestione condivisa. Bisognerà ora discutere su come tentare di mitigare con forza questo intervento".
Se il circolo Legambiente Franciacorta, memore dell’esperienza che ha portato a fermare il progetto per la realizzazione della Concert Hall di Erbusco, si prepara a mobilitare le associazioni ambientaliste e gli enti per cercare di mettere dei paletti preventivi tramite il Piano territoriale d’area della zona (Ptra) e il Pgt del Comune in corso di revisione, il presidente nazionale del cigno verde e il soprintendente per le province di Bergamo e Brescia hanno fatto il punto sulle integrazioni all’articolo 9 della Costituzione e sulle tutele paesaggistiche.
"Questo è un territorio straordinario che continua a subire aggressioni - ha evidenziato Stefano Ciafani, presidente nazionale del cigno verde - Il paesaggio va garantito anche attraverso nuovi vincoli, che sarà fondamentale mettere in quest’area. E’ un territorio pregiato, ma che va tutelato, perché fortemente al centro di grandi attenzioni dal punto di vista economico e turistico".
Nel corso della serata si è ricordato come le paesaggistiche di oggi siano le stesse degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso. Riguardano solo le coste del Sebino e del Garda, il comprensorio di Ponte di Legno, la Riserva naturale delle Torbiere, il Montorfano e in Colli di Erbusco in Franciacorta.
"La popolazione in questi anni ha compreso il problema di un territorio che confina con aree produttive e che, però, ha una sua peculiarità di grande interesse paesaggistico con una vocazione agricola e produttiva vitivinicola - ha dichiarato Luca Rinaldi, soprintendente per le province di Bergamo e Brescia - E’ questa la risorsa da coltivare e portare avanti. Se l’interesse per la Franciacorta è nato negli ultimi decenni, la tutela del paesaggio, quella istituzionale, è stata rivolta soprattutto ai grandi laghi. Questa terra invece è stata un po’ sottovalutata: penso debba esserci quindi un impegno da parte nostra, ma soprattutto da parte della Regione e degli enti locali per trovare gli strumenti migliori per evitare l’alterazione del carattere di questi luoghi".
La serata all’auditorium del Monastero di Provaglio ha fatto il tutto esaurito, chiamando a raccolta anche volontari di Legambiente dei circoli attivi dalla Bassa bresciana alla Vallecamonica.
"Gli incontri e le iniziative che stiamo organizzando per l’anno della Cultura stanno andando bene - ha concluso Parzanini, tracciando un primo bilancio della rassegna di appuntamenti in collaborazione con il Viandante - Si parla di temi importanti che riguardano l’ambiente ma non solo. Per noi la cultura non è solo ammirare l’esistente, ma ragionare insieme per fare le cose al meglio per il futuro".