La vicenda

Finte nozze per ottenere la cittadinanza: l’egiziano espulso, l’italiana denunciata

Il matrimonio «non s’ha da fare». A decretarlo non il don Rodrigo manzoniano, bensì la Polizia locale di Montichiari

Finte nozze per ottenere la cittadinanza: l’egiziano espulso, l’italiana denunciata
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Finte nozze per ottenere la cittadinanza: l’egiziano espulso, l’italiana denunciata.

Finto matrimonio

Il matrimonio «non s’ha da fare». A decretarlo non il don Rodrigo manzoniano, bensì la Polizia locale di Montichiari, dopo aver accertato che le nozze non volevano suggellare un idillio d’amore bensì un lauto compenso. I «moderni» promessi sposi sono un 34enne di origini egiziane, con permesso di soggiorno scaduto, e una carpenedolese di 49 anni, che avrebbe accettato di convolare a nozze dietro la promessa di una dote di 6mila euro. 

A dieci giorni dall’evento, in programma per sabato 29 aprile al Municipio di Montichiari, le forze dell’ordine hanno sventato quello che a tutti gli effetti rappresenta reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.  Secondo la ricostruzione degli inquirenti infatti i due avevano già preso accordi, tanto che l’immigrato aveva già versato 3mila euro di anticipo alla donna. Questo lunedì la coppia si è recata all’ufficio Anagrafe di Montichiari per le ultime formalità e la Polizia Locale li ha colti in flagranza, dal momento che lei aveva con sè mille euro dell’acconto ricevuto.

Il giudice di pace ha convalidato l’espulsione e il giovane egiziano è stato rimpatriato con un volo da Malpensa, mentre per la carpenedolese è scattata la denuncia a piede libero.

Indagini

Le indagini sono scattate al momento dell’affissione delle pubblicazioni in Albo pretorio lo scorso marzo. Determinante è stata la conoscenza del territorio degli agenti che hanno raccolto una scia di indizi e voci che hanno portato a smascherare le finte nozze, unitamente alla collaborazione della Questura di Brescia. «Quindici giorni di indagine dopo che eravamo stati informati che una cittadina di Carpenedolo aveva accettato di sposare un cittadino egiziano per regolarizzarne la permanenza in Italia per seimila euro». A parlare è il comandante della Polizia locale di Montichiari Cristian Leali che ricorda: «Già nel 2019 eravamo intervenuti per bloccare un matrimonio concordato che avrebbe permesso a un cittadino albanese residente a Calcinato di ottenere la cittadinanza unendosi in matrimonio con una residente aMontichiari, cittadino poi arrestato perchè legato ad attività di spaccio di stupefacenti». Tra i due episodi ovviamente nessuna connessione «Si tratta di episodi isolati», conferma il comandante Leali. Non esiste dunque una «rete» organizzata, un «giro» di matrimoni concordati per ottenere la cittadinanza, ma di tanto in tanto qualcuno ci prova.

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