Omicidio di Temù: nuova udienza e nuovi testimoni
Ascoltata una collega di lavoro e un'amica della vittima
Omicidio di Temù: nuova udienza e nuovi testimoni.
Omicidio di Temù
Questa mattina (giovedì 27 aprile 2023) si è tenuta una nuova udienza del processo per l'omicidio di Laura Ziliani, la donna tragicamente scomparsa l'8 maggio 2021 e ritrovata senza vita esattamente dopo tre mesi. In aula si è presentato quello che è stato ribattezzato il "trio criminale" formato da Silvia e Paola Zani (due delle tre figlie della vittima) e da Mirto Milani il fidanzato della più grande. La prima a testimoniare la collega di Laura Ziliani che lavorava in comune a Roncadelle, a seguire a depositare la sua testimonianza un'amica della vittima.
Cosa era stato detto dalle ragazze
Ricordiamo che le ragazze hanno confessato di aver ucciso la madre e di averne successivamente occultato il corpo nella notte tra il 7 e l'8 maggio 2021. Hanno poi dichiarato che il ritrovamento del cadavere è stato frutto di una pura fatalità. Il crollo del trio avvenne a otto mesi di detenzione. Ciò dopo aver scoperto che un compagno di cella di Milani avrebbe raccontato agli inquirenti quanto Milani aveva a lui confessato dietro le sbarre.
Il movente
Secondo quanto riportato dalle figlie ciò che le avrebbe spinte a compiere il terribile gesto non sarebbe legato a motivazioni di carattere economico legate all'eredità come da sempre sostenuto. Le figlie hanno confessato di aver avuto paura della madre. La donna, secondo quanto da loro riferito, avrebbe più volte tentato di ucciderle. Secondo il loro punto di vista la madre si sarebbe sentita bloccata dalla presenza di tre figlie delle quali una disabile. Per questo motivo hanno spiegato di aver iniziato a pensare di liberarsi della donna già a partire dall'estate 2020.
Lo strangolamento
Il racconto prosegue con le figlie che raccontano come, di fatto, avrebbero ucciso la donna. Le hanno fatto mangiare i muffin contenenti benzodiazepine poi, così raccontano, sono entrate nella camera da letto della donna cercando di strangolarla e poi è intervenuto Milani. Il corpo lo hanno poi caricato nel baule dell'auto per occultarlo. Nessuno di loro credeva che sarebbero stati scoperti.