Matteo Totò candidato sindaco con Alternativa per Ospitaletto
Già consigliere comunale di opposizione nel gruppo Riprendiamoci Ospitaletto (che appoggia la lista) ha deciso di mettersi in gioco con un programma che punta su giovani, lavoro e sicurezza.
Al contrario del 2018 correrà da solo, senza il centrodestra, ma con una squadra eterogenea, preparata e giovane (l’età media è 41 anni ndr). Un mix di competenze, «di persone che vivono di persona i problemi del paese e che quindi hanno coscienza della situazione e di quello che serve», ha spiegato Matteo Totò, 32 anni, candidato sindaco di Alternativa per Ospitaletto, la civica ispirata ai valori dell’ultradestra e appoggiata dal gruppo Riprendiamoci Ospitaletto.
Matteo Totò candidato sindaco con Alternativa per Ospitaletto
Perito assicurativo, papà di due figlie e prossimo al matrimonio con la compagna Roberta, reduce da cinque anni fra i banchi dell’opposizione (ma la politica la mastica da quando ne aveva 15) ha deciso di mettersi in gioco in prima persona per offrire agli ospitalettesi un nuovo orizzonte, un’idea di paese diversa riassunta in un programma «corposo e fortemente alternativo» che spazia dal lavoro (fra imprese, commercio e artigianato), al dialogo con i cittadini, e ancora cultura, servizi, ambiente e decoro urbano, con un focus sulle iniziative a misura di giovane e sulla sicurezza, «il nostro cavallo di battaglia».
Gli obiettivi
Fra gli obiettivi principali c’è il potenziamento dell’organico della Polizia Locale con la riqualificazione e l’ampliamento della stazione, il potenziamento dell’illuminazione e della videosorveglianza e la creazione di un’apposita commissione per la sicurezza: pugno di ferro inoltre contro l’immigrazione clandestina («con controlli a tappeto nel centro storico, più in generale nelle abitazioni affittate, e alla stazione»), lo spaccio, la microcriminalità, il vandalismo e le baby gang, l’accattonaggio molesto e gli accampamenti nomadi abusivi. «E’ poi previsto il blocco definitivo di tutti i progetti di accoglienza-business per i richiedenti asilo». Per quanto riguarda i giovani si punta alla realizzazione di un centro presso la stazione a partire da un concorso di idee e quindi da un percorso condiviso con la cittadinanza, l’avvio di un istituto tecnico o «scuola bottega» per avviarli al mondo del lavoro e la messa a disposizione di più spazi dedicati allo studio. Sul fronte del commercio/cultura l’indirizzo è di rilanciare gli eventi di promozione del territorio e della sua identità (come il palio delle contrade, gli eventi motoristici d’epoca e tanto altro), mentre sul fronte servizi e del sociale spicca lo sportello psicologico per chi ha riportato traumi (psicologici e non) a causa del Covid, la realizzazione di un chiosco nel parco di via IV novembre e di un bar/pizzeria sul modello di Pizzaut presso il bar Terrazza per promuovere l’inclusione lavorativa delle persone autistiche. Per l’ambiente la parola d’ordine è stop al consumo di suolo e una particolare attenzione è concentrata sulla Vallosa. Un programma «all’insegna del “più” perché il nostro obiettivo è di aggiungere, non togliere: per il nostro paese vogliamo sempre di più».
Senza il Centrodestra
Una scelta coraggiosa poi quella di correre senza il centrodestra, ma anche coerente. «Le differenti visioni non permettevano di creare un’alleanza stabile - ha spiegato il candidato sindaco di Alternativa per Ospitaletto - Scendiamo in campo non solo per passione politica, ma perché la nostra coscienza ci impone di agire, subito e con fermezza, per dare un nuovo orizzonte a questo paese. Siamo consapevoli di essere degli “outsider”, ma quello che ci preme è mettere in campo le nostre idee, siamo competitivi e ce la giocheremo».