Don Panizza ospite nel teatro di "casa sua"
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha appena conferito al sacerdote il titolo di Commendatore dell’ordine al Merito
"Voce del verbo restare". A tu per tu con don Giacomo Panizza. Ieri sera, venerdì, il sacerdote pontogliese è tornato a casa, al teatro dell’oratorio.
Don Panizza ospite nel teatro di "casa sua"
Nella serata moderata da Marco Vannucci, don Giacomo Panizza, pontogliese che nel 1976 ha fondato a Lamezia Terme la comunità "Progetto Sud", autogestita insieme a persone con disabilità ha raccontato alcuni momenti salienti della sua vita. Dal 2002, infatti, quando spezzò il cerchio di paura accettando di occupare con la sua associazione uno degli edifici sequestrati alla 'Ndrangheta, vive sotto protezione per le numerose e continue minacce e gli attentati subiti che, però, non lo hanno mai fermato.
Commendatore della Repubblica
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha appena conferito l’onorificenza al Merito della Repubblica italiana (è stato insignito del titolo di Commendatore dell’ordine al Merito).
Quando mi hanno chiamato e mi hanno detto che sono stato nominato Commendatore della Repubblica ho pensato fosse uno scherzo, un pezzetto di un film di Fantozzi, Toto’ o Sordi. Poi, però, mi sono accorto che stavo parlando con una persona autorevole e che il mio interlocutore mi stava dicendo quanto stabilito dal presidente Mattarella.
Sono queste le parole di don Giacomo Panizza, originario di Pontoglio ma a Lamezia Terme da oltre 50 anni. Le aveva dette al telefono, qualche mese fa, alla redazione di ChiariWeek.
Sempre in prima fila per e con gli ultimi, don Giacomo, oltre ad aver fondato "Progetto Sud" ha collaborato con la Caritas e si è occupato di rom, malati di Aids e portatori di handicap. Insieme a loro ha lottato e costituito piccole comunità attivissime sul territorio. Dal 2002 ha anche preso in gestione un palazzo confiscato alla cosca dei Torcasio e, da quel momento, è stato pesantemente minacciato ed è sottoposto a un programma di protezione. La 'ndrangheta però, non gli ha mai fatto paura. E insieme a tanti calabresi che la pensano come lui, ha sempre cercato di annientarla.
Don Giacomo è stato scelto, direttamente da Mattarella, insieme ad altri 29 cittadini italiani che si sono distinti per un’imprenditoria etica, per l’impegno a favore dei detenuti, per la solidarietà, per il volontariato, per attività in favore dell’inclusione sociale, della legalità, del diritto alla salute e per atti di eroismo.
Nella motivazione del riconoscimento, infatti, si sottolinea:
L'impegno di don Giacomo Panizza, da tutta una vita, a favore dell'inclusione sociale attraverso una rete di volontariato che si occupa di individuare percorsi di recupero per persone in grave difficoltà. Progetto sud favorisce la diffusione di poli di inclusione e di integrazione fra soggetti differenti, curando e tutelando i diritti di cittadinanza. Radicata nel contesto calabrese, coopera con molte realtà italiane e straniere per potenziare il protagonismo dei diversi mondi vitali della società, accompagnando percorsi di 'empowerment' di persone e gruppi vulnerabili. Negli anni ha ampliato la sua azione in attività di volontariato e di recupero di minori, tossicodipendenti, immigrati, malati di Aids, prostitute, poveri e bambini affetti da autismo.