fase finale

“Brescia in Debate”: oggi la gara finale

Ideato e promosso dall’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Brescia e riservato alle scuole secondarie di primo e secondo grado della città

“Brescia in Debate”: oggi la gara finale

Si tiene oggi (lunedì 3 aprile 2023), al Teatro Sant’Afra di vicolo dell’Ortaglia 6 a Brescia, la gara finale del progetto “Brescia in Debate”, ideato e promosso dall’assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Brescia e riservato alle scuole secondarie di primo e secondo grado della città.

“Brescia in Debate”: la gara finale

Il debate, arte del dibattere, è disciplina scolastica in diverse scuole internazionali e prevede sia prove formali competitive fra squadre, attraverso un confronto di idee strutturato in cui i partecipanti discutono un argomento da due opposti punti di vista in un ambiente controllato e civile, sia percorsi scolastici di attività quotidiana in classe in modalità simili a tavole rotonde o giochi di ruolo.

Ciascuna tipologia di debate mira ad affinare il pensiero critico, migliora la capacità di parlare in pubblico, la fluidità orale e la ricerca, esalta la capacità di analizzare e guida a scegliere ciò che conta. Inoltre, consente di interagire con posizioni, ideologie e visioni del mondo diverse dalle proprie e offre la possibilità di modificare i personali punti di vista grazie alla presentazione di ragionamenti alternativi che sfidano i propri pregiudizi e presupposti.

Il rispetto, la stima, l’ascolto reciproco sono alla base del confronto dialettico e, quindi, ascoltare è importante quanto parlare.

Il debate assomiglia a un gioco perché entrambi presuppongono squadre, regole e giudizio. Infine, come il gioco sportivo, il debate può essere tenuto in modo competitivo o casuale e richiede formazione e pratica per raggiungere il pieno successo.

Il progetto, illustrato in una specifica conferenza organizzata a ottobre 2022, è partito alla fine di gennaio 2023 ed è curato dalla professoressa Laura Fiorini che ha insegnato per dieci anni in una scuola internazionale di Johannesburg in cui ha familiarizzato con il debate e il public speaking: nei paesi di cultura anglosassone, infatti, queste discipline costituiscono pratica quotidiana e modalità diffusa di insegnamento.

Durante le lezioni della docente si è cercato di coinvolgere i giovani in un percorso che li conducesse ad assumere un ruolo propositivo e costruttivo, in situazioni formali e informali, attraverso il confronto, l’accettazione di opinioni diverse e la capacità di parlare in pubblico argomentando, costruendo e sostenendo una tesi.

Finalità

L’obiettivo oggetto del debate era l’elaborazione di una articolata proposta, legata all’ambito giovanile, per l’Amministrazione comunale della città di Brescia. Il progetto, che vede oggi la sua prima attuazione concreta, coinvolgerà sei classi dell’istituto De André e dell’Istituto Veronica Gambara. Quattro squadre di tre studenti ciascuna, due per il Gambara e altrettante per il De André, si confronteranno su una proposta, che nella terminologia specifica è chiamata mozione, affrontata e discussa sia dal punto di vista affermativo sia oppositivo. Verranno poi giudicati da una giuria di studenti dei due istituti cui si aggiungono due studenti dell’istituto Baracca. Dalla fine di gennaio sono stati realizzati diversi incontri nelle classi e sono state via via affrontate le modalità di attuazione dell’arte del dibattito.

Nonostante la prova finale veda impegnati in prima persona solo alcuni degli studenti tutti sono decisamente coinvolti nel percorso: chi nella prova finale  non si esporrà personalmente all’interno della squadra ha conosciuto e sperimentato le diverse tecniche presentate e sosterrà comunque un ruolo determinante come osservatore, uditore critico, suggeritore o addirittura giudice del confronto, unitamente ai docenti, seguendo criteri di valutazione ricercati e condivisi, in un’ottica dinamica e collaborativa. Inoltre, la costruzione delle argomentazioni, a favore o contrarie alla proposta da dibattere, è stata e sarà condotta all’interno della classe con il contributo fattivo di tutti i coetanei.

Si è particolarmente insistito sull’importanza del lavoro di squadra, nel grande e piccolo gruppo, dell’esame critico delle argomentazioni che strutturano ogni discorso, per individuare i punti di forza e di debolezza propri e degli avversari e sulla necessità di giustificare ogni affermazione, corredandola di prove o esempi, pertinenti, reali, significativi.

Sono stati sperimentati alcuni dibattiti sia in classe sia in grande gruppo, confrontandosi su problematiche inerenti alle discipline scolastiche e su mozioni di valore. Oggi verrà invece affrontata una mozione propositiva e il dibattito discuterà piani d’azione, da sottoporre all’Amministrazione comunale, per risolvere un problema legato all’ambito giovanile analizzandone vantaggi, svantaggi e coinvolgimenti.

Il testo della mozione-proposta è stato suggerito dagli studenti i quali, delineando il problema e indicando le ragioni per cui la loro soluzione lo risolverà o ridurrà, invitano sé stessi, la città e chi l’amministra a un cambiamento, nell’ottica di una corresponsabilizzazione dinamica e costruttiva che si traduce in un esercizio di cittadinanza democratica e partecipativa.

I tempi dedicati al progetto sono stati estremamente ridotti ma gli incontri di riflessione e costruzione,  sorretti dalla partecipazione impegnata e convinta degli studenti, hanno cercato di sviluppare un metodo di indagine in cui il dialogo contribuisce alla comprensione dei fenomeni, esercitandosi a elaborare, persuadere, ascoltare, ricercare, selezionare, collaborare in un  processo dinamico, fluido e mutevole, nell’assunto che ogni giorno e ogni persona portino nuove idee e nuovi argomenti che sono sempre meritevoli di riflessione e di confronto