L’arte al neon in Franciacorta fa riflettere sul significato di lavoro
L’installazione luminosa nel cuore della Franciacorta è il frutto della creatività della Casa dei talenti Berlucchi
"Il Lavoro ha diversi volti". Così recita l’installazione luminosa che svetta sulla torre del castello di Borgonato di Corte franca, nel cuore della Franciacorta, frutto della creatività di Casa dei talenti Berlucchi e di un gruppo di collaboratori dell’omonima azienda vitivinicola, guidati dall’artista visivo Valerio Rocco Orlando nell’ambito del progetto Vite operose, pensato per i territori di Brescia e Bergamo nell’anno della Cultura.
L’arte al neon in Franciacorta fa riflettere sul significato di lavoro
La prima scultura luminosa di Vite Operose, lunga quasi sei metri, è stata inaugurata venerdì in occasione della quarta edizione di Academia Berlucchi, l’appuntamento annuale promosso dalla Guido Berlucchi a partire dal 2019, che quest’anno ha visto rappresentanti di spicco delle comunità di Bergamo e Brescia confrontarsi sul tema della creatività come rito propiziatorio.
"Se, come diceva Aristotele, l’uomo è un animale sociale, credo che questo esercizio sottolinei ulteriormente la forte componente di umanità della Guido Berlucchi – ha spiegato Francesco Morace, direttore del comitato scientifico di Academia Berlucchi - Voglio ringraziare tutte le persone che hanno deciso di partecipare e anche quelle che, magari per timidezza, non l’hanno fatto. L’opera rimarrà in situ come un frutto della piccola comunità Berlucchi e tutti dovranno sentirsi da essa riconosciuti e rappresentati. Perché nessuno può immaginare l’opera straordinaria che ciascuno può scrivere insieme agli altri".
Al termine dei laboratori tenutisi a gennaio a Palazzo Lana e di una riflessione collettiva sulla dimensione del lavoro, infatti, è nata una scultura al neon artigianale che da venerdì ogni sera si illumina e riverbera sulla Franciacorta in un’ottica intergenerazionale e inclusiva. Le attività di confronto e riflessione hanno coinvolto su base volontaria un gruppo eterogeneo di collaboratori dell’azienda vitivinicola, con i quali l’artista ha indagato la dimensione operosa della Franciacorta. Questo articolato processo ha portato alla selezione, da parte di Valerio Rocco Orlando, di un pensiero elaborato e trascritto nel corso dei laboratori da uno dei partecipanti: una frase come sintesi delle relazioni tra le persone e con il territorio, della dignità del lavoro e dell’identità di queste zone in cui si intrecciano ruralità e urbanità, natura e cultura.
"La scultura è stata realizzata artigianalmente con la tecnica del neon, proprio per riprodurre la grafia umana – ha evidenziato l’artista - Questo linguaggio artistico è metafora della cura manuale nella pratica della coltivazione della vite".
Il progetto
Dalla Franciacorta e dalla cantina Berlucchi nel corso dell’anno il progetto artistico partecipato e diffuso "Vite Operose" si diffonderà a Brescia e a Bergamo con la creazione di altre due installazioni luminose frutto del confronto con le comunità locali.
"Abbiamo voluto realizzare questo progetto sul territorio e per il territorio partendo dalla Franciacorta – ha dichiarato Cristina Ziliani - Siamo particolarmente orgogliosi di avere reso la comunità delle nostre collaboratrici e dei nostri collaboratori protagonista di questa opera, nonché portavoce della visione della nostra grande famiglia, che da più di 60 anni pone al centro la tutela e la promozione del nostro territorio. Non a caso abbiamo scelto di installare la scultura sulla collina dove sorge il castello di Borgonato, la cui torre risale all’epoca longobarda. Un luogo simbolo della Franciacorta e crocevia fra il passato storico della nostra azienda e una nuova strada che si apre verso il futuro. Proprio su questa collina, infatti, abbiamo accolto le prime barbatelle di Erbamat, un antico vitigno autoctono della provincia bresciana, dimenticato a lungo e solo recentemente riscoperto, che grazie alla sua maturazione tardiva potrà diventare fondamentale per rispondere alle sfide poste dal cambiamento climatico. Mi piace pensare a questo intervento artistico come a una metafora del passato che sostiene il futuro: da un lato la torre storica del castello che supporta la scultura al neon, dall’altro il terreno antico che dà linfa al vitigno simbolo di un domani più sostenibile".
Così invece la curatrice del progetto, Caroline Corbetta:
"Il lavoro ha diversi volti è una frase diretta e stratificata allo stesso tempo che racchiude simbolicamente le molteplici sfaccettature del lavoro ma anche la dimensione umana dei lavoratori – ha spiegato - La scultura di luce resterà allestita sul castello di Borgonato, davanti alle vigne, dove costituisce una presenza luminosa sostenibile sia in termini di consumo che di impatto rispetto all’ambiente con cui convive, mutando con esso".