Sanremo 2023

Rosa Chemical, ballerini salodiani nel video di Made in Italy

Passi di hip hop, break dance e acrobazie hanno accompagnato lo spettatore nel circo di Rosa Chemical

Rosa Chemical, ballerini salodiani nel video di Made in Italy
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Ballerini salodiani nel video di Made in Italy, la canzone portata sul palco dell'Ariston dal cantante più chiacchierato della 73esima edizione del Festival di Sanremo, Rosa Chemical.

Rosa Chemical, ballerini salodiani nel video di Made in Italy

La coreografia è infatti firmata dalla salodiana Alessandra Dolcetti della Candies' Academy e interpretata dal corpo di ballo formato da: Cristina Bergognini, Sara Bodei, Ilaria Bottelli, Luca Bresciani, Nicola Crescente, Simona Grezzini, Deborah Prete, Dalila Orio e Sara Salvaterra. Presente anche in qualità di acrobata il gardesano Davide Garzetti. Passi di hip hop, break dance e acrobazie hanno accompagnato lo spettatore nel circo di Rosa Chemical, una variopinta serie di immagini nella quale ad essere celebrate sono la libertà di amare e la necessità di non essere etichettato.

Alla sua seconda volta sul palco dell'Ariston (lo scorso anno era apparso nella serata delle cover con Tananai) ma alla sua prima volta in gara, dopo la sua prima esibizione sul palco ha dichiarato:

“Se è un sogno non svegliatemi. Ma voglio dedicare questa canzone a chi almeno una volta si è sentito sbagliato e, invece, era solo diverso”.

Un brano che ha fatto parecchio discutere

Un brano che ha fatto parecchio discutere ancor prima dell'inizio della kermesse canora: la deputata di Fratelli d'Italia Maddalena Morgante aveva infatti chiesto alla Rai di ripensare alla scelta di far partecipare l'artista per proteggere bambini e famiglie:

“Desta sconcerto portare in gara al Festival un testo che parla di sesso, amore poligamo e il porno su OnlyFans - aveva dichiarato - La rivoluzione fluida era iniziata da tempo al teatro Ariston, ma trasformare un appuntamento che ogni anno tiene incollato allo schermo famiglie e bambini, emblema della tv tradizionale e convenzionale, nell’appuntamento più gender fluid di sempre, è del tutto inappropriato”.

A difenderlo in conferenza stampa anche il direttore artistico Amadeus

"Non ho seguito molto la parte politica, non ascolto molto le opinioni politiche, da qualsiasi parte esse provengano. Rispetto il pensiero di tutti, ma io non amo le etichette, non amo parlare di generi, parlo di esseri umani - e poi ha continuato - Ho paura del moralismo. Ci vuole l’educazione, non recare un danno ad altri. Ai bambini va spiegato che esiste una persona diversa da un’altra, che esiste una persona che ama una donna, un uomo che ama un uomo, che una donna ama una donna. Ed è assolutamente normale, l’amore non va etichettato. Va portato ovunque, sul luogo di lavoro, nel mondo dello spettacolo, nel massimo rispetto per tutti quanti. Non ci vedo niente di male, credo che questa sia la società. Educo i miei figli così, non li ho visti mai sconvolti e i bambini crescono assolutamente bene. L’importante è che non si sconvolgano i genitori, tu spieghi un messaggio a tuo figlio se sei in grado di capirlo, altrimenti quello è il problema vero.“

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