Pranzi e cene natalizi: ecco come salvaguardare la digestione
Il periodo di fine dell’anno mette sempre a dura prova la digestione: pranzi e cene in compagnia aumentano, si mangiano cibi elaborati e ricchi di grassi in maniera abbondante e il rischio di affaticare gli organi responsabili della digestione è del tutto normale. Come comportarsi quindi per evitare affanni o problemi digestivi? Per dare una risposta esaustiva a questa domanda abbiamo chiesto l’intervento del Dott. Daniele Visigalli, responsabile delle farmacie del Gruppo Visigalli.
«Per prima cosa è importante comprendere i meccanismi alla base della digestione. È un processo lungo e complesso che consiste nell’assimilare i cibi attraverso la scomposizione degli elementi nutritivi. Comincia in bocca, con gli enzimi prodotti dalle ghiandole salivari. Poi entrano in azione gli enzimi dello stomaco e man mano che il cibo scende intervengono altri tipi di enzimi. La loro attività è fondamentale affinché il nostro corpo riesca ad assorbire e ad assimilare i fattori nutritivi. Sono tre gli enzimi digestivi principali: la lipasi, che scompone i grassi e gli oli in glicerolo e acidi grassi; l’amilasi, che fraziona gli amidi e i carboidrati in zuccheri; la proteasi, che divide le proteine in aminoacidi. Gli enzimi digestivi sono prodotti naturalmente nel pancreas, nello stomaco, nel fegato, nell’intestino tenue e in bocca dalle ghiandole salivari, dove cominciano a scomporre le molecole del cibo mentre si sta masticando. Specialmente con l’avanzare dell’età, l’organismo comincia a produrre meno enzimi, ecco che soprattutto allora, seguire una buona alimentazione può aiutare a contrastare alcuni disagi legati alla cattiva digestione».
Come è possibile ridurre i problemi legati alla digestione?
«Quanto più numerosi sono gli enzimi che introduciamo dall’esterno, attraverso il cibo, tanto minore sarà il carico di lavoro degli enzimi interni al corpo, che potranno occuparsi meglio di altri processi metabolici. È opportuno, perciò, consumare alimenti ricchi di enzimi che aiutano il processo digestivo a funzionare bene e velocizzano il metabolismo. Tenete presente che la cottura e la lavorazione dei cibi distrugge la maggior parte degli enzimi che invece si possono trovare in tutti gli alimenti di origine vegetale: freschi, crudi e non trattati».
Ad esempio?
«La frutta fresca è un ottimo prodotto per aggiungere enzimi al nostro organismo. Parlo, ad esempio, di ananas, fragole, kiwi, banane, papaya, melone, mango e fichi. Perfetta anche la verdura fresca come broccoli, verdure a foglia verde, finocchi, carote, cipolle, zucchine, cetrioli, pomodori, peperoni e semi germogliati. A questi aggiungo anche zenzero, miele biologico, pistacchi, noci e mandorle. Consiglio di consumare questi alimenti all’inizio del pasto per evitare il gonfiore dello stomaco e dell’intestino».
Altri consigli utili per aiutare la digestione in questo periodo?
«Consiglierei di ridurre, se possibile, i cibi fritti o che hanno ricevuto tante lavorazioni. Meglio i cibi cotti ai ferri, al vapore o al forno. Altro consiglio riguarda i condimenti: meglio l’olio d’oliva extra vergine rispetto ai grassi animali. È importante ridurre l’assunzione di bevande gassate, zuccherine ed eccessivamente fredde. Infine, consiglierei di non andare a dormire subito dopo un pasto, ma di attendere almeno tre ore».
E se tutto ciò non dovesse essere sufficiente?
«Se ancora ci fossero dei problemi legati alla digestione, allora il mio consiglio è quello di rivolgersi al proprio medico per avere indicazioni più specifiche. Nelle nostre farmacie potete trovare qualsiasi tipo di rimedio. I nostri farmacisti sapranno sempre darvi le indicazioni più opportune in base alle vostre esigenze specifiche. Consiglio l’assunzione di tisane a base di foglie di tarassaco e carciofo, ideali per l’eliminazione di gas. Altra valida soluzione è il carbone vegetale: parliamo di un prodotto consigliato nel caso di pasti abbondanti in quanto capace di “catturare” le sostanze nocive per il nostro organismo. È però importante fare attenzione ad assumerlo lontano dai pasti per non interferire con l’assimilazione dei nutrienti».