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Casa Panella è stata venduta: 12 associazioni chiedono di reinvestire i fondi nel sociale

Polemiche le posizioni dei sodalizi, ma anche di Progetto Iseo e di Forza Italia

Casa Panella è stata venduta: 12 associazioni chiedono di reinvestire i fondi nel sociale
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Casa Panella non è più degli iseani. Dopo due aste andate deserte e una mobilitazione generale contro l’alienazione, l’immobile di via Duomo è stato venduto tramite trattativa privata per 2 milioni e mezzo di euro alla società Mira 2 Srl, una immobiliare con sede a Brescia, la stessa che sta costruendo sul sito dell’Ex Enel in via Silvio Bonomelli.
Per le 12 associazioni e i cittadini che per tre anni si sono opposti alla vendita si tratta di un "triste epilogo". Nel mezzo richieste di confronto pubblico disattese, 2mila firme raccolte e un’osservazione al Pgt in cui si chiedeva di mantenere la funzione pubblica di Casa Panella.

Casa Panella è stata venduta: 12 associazioni chiedono di reinvestire i fondi nel sociale

"Nel 1978 la Giunta a guida Achille Sgarbi spende i soldi degli iseani, 140 milioni di lire, per acquistare questo immobile e investire sulle politiche sociali - ha dichiarato Sandra Mazzotti, presidente del circolo Acli di Iseo - Nel 2022 il sindaco Marco Ghitti con la sua Giunta ci mette davanti al fatto compiuto della vendita di Casa Panella".

I sodalizi ora ribadiscono l’esigenza di un incontro pubblico con il sindaco, affinché si dia puntuale conto della procedura di alienazione, ma soprattutto per denunciare l’assenza di prospettive e di spazi fisici per il sociale.

"Il problema principale è la difficoltà di dialogare con il Comune, di riuscire a creare una progettualità comune e sostenuta quindi dall’Amministrazione comunale per far ripartire quei progetti sociali di cui Iseo ha estremamente bisogno", ha evidenziato Maddalena Paroletti, dell’associazione Progetto genitori Iseo insieme ai rappresentanti di Api, Cittadine e Cittadini del mondo, Circolo Lavoratori, Gruppo Iseo Immagine, La Manica, La Nuova cordata, Rete di Daphne, Universitas Ysei, Società operaia e associazione Amici della Pieve.

"Da tre anni le nostre realtà e numerosi cittadini hanno manifestato la propria contrarietà alla vendita di Casa Panella - hanno continuato le associazioni - Dal 2020 tutte le realtà che vi avevano sede hanno cessato di operare e di organizzare attività in quell’immobile, chiuso in un primo tempo per la pandemia e successivamente dichiarato inagibile. A maggio abbiamo incontrato il sindaco in una riunione e porte chiuse in Comune per un confronto sulle politiche sociali dopo che è stata negata la convocazione di un Consiglio comunale aperto sul tema In quell’incontro tutti ricordiamo di aver sentito il sindaco dire che non era escluso che l’Amministrazione decidesse di aprire un altro bando per l’alienazione. Ma ci rassicurò la sua dichiarazione che, dati i fondi arrivati a Iseo dal Pnrr, non era più così determinante l’introito di questa vendita per finanziare le opere messe in cantiere dall’Amministrazione. Dato che l’eventuale ristrutturazione sarebbe stata troppo onerosa, se ne sarebbe fatta carico la prossima Giunta. Ci siamo illusi che queste affermazioni fossero vere. Oggi prendiamo atto che così non è stato".

Con il ricavato l’Amministrazione finanzierà per circa 700mila euro la riqualificazione del lungolago, mentre il resto finirà sul progetto delle scuole elementari. Le associazioni invece chiedono che i fondi vengano reinvestiti per rispondere ai bisogni sociali della comunità. I sodalizi lamentano l’assenza di spazi fisici: l’Arsenale non basta e vi sono troppe barriere architettoniche. In progetto c’è la riqualificazione dell’ex scuola media di Clusane per farne proprio la nuova "casa delle associazioni" e per accogliere spazi a favore degli anziani, ma in Iseo capoluogo cosa resta?

Polemiche anche le minoranze

Polemica anche la posizione di Progetto Iseo: l’associazione definisce la vendita di Casa Panella come un "tradimento" ai danni della comunità iseana.

"Non si parlava di alienazione nel programma elettorale di Iseo Sicura - ha dichiarato Pieranna Faita, capogruppo dell’opposizione consiliare - Anzi, si definiva Casa Panella come punto naturale per far nascere un centro diurno. Dopo pochi mesi dall’insediamento la Giunta ha deciso di alienare Casa Panella. Come mai non è stato detto in modo trasparente? Forse perché una decisione di questo tipo avrebbe portato molti cittadini a fare un’altra scelta elettorale".

Sul tema si era mossa anche Forza Italia, che aveva presentato un’interpellanza sulle politiche sociali.

"L'avere tenuto alta l'attenzione su Casa Panella non ne ha impedito la vendita ma almeno non ha fatto realizzare la svendita - ha commentato la capogruppo, Giovanna Prati - Sicuramente la notizia della vendita di Casa Panella lascia agli iseani una profonda amarezza e delusione. Rimane l’alea di mistero sul fatto che sono bastati pochi giorni di trattativa privata per vendere dopo che due bandi di asta pubblica allo stesso importo erano andati deserti. Vero è che con il bando di asta pubblica l’atto di acquisizione, e quindi l’intero pagamento, doveva avvenire entro il termine perentorio di 60 giorni, mentre ora l’atto di acquisto verrà stipulato entro il 30 novembre 2023".

Altro aspetto che sicuramente troverà chiarimenti nel prossimo futuro è quello relativo alla variante al Pgt, adottata ma non approvata in Consiglio comunale. Sono state presentate più osservazioni sulla destinazione d’uso di Casa Panella, mentre nel nuovo Pgt il fabbricato è classificato come «edificio di valore testimoniale», soggetto a preventivo Piano di recupero. Le destinazioni ammesse sono, principalmente, quelle per le attività ricettive, e in secondo piano le destinazioni residenziali, attività ricettive non alberghiere, pubblici esercizi e unità immobiliari con superficie inferiore a 150 metri quadrati, servizi pubblici e di interesse pubblico. Verranno approvate o ci saranno ulteriori sviluppi in fase di voto?

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