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Orzinuovi: «Soluzioni senza uccisioni!»
In cento in marcia contro l’abbattimento dei daini
Orzinuovi: «Soluzioni senza uccisioni!»
Manifestazione
«Soluzioni senza uccisioni»! è il motto che ha fatto eco per le vie cittadine durante la manifestazione promossa dal circolo Legambiente Valle dell'Oglio ieri pomeriggio, sabato 19 novembre. Sono stati più di cento gli animalisti e gli ambientalisti provenienti da tutta la Lombardia, che ieri si sono presentati alla Marcia per la vita degli animali, contro i piani della Regione Lombardia per il contenimento dei daini del parco dell’Oglio. L’obbiettivo? Sensibilizzare l’opinione pubblica sulle scelte per niente sostenibili delle istituzioni che troppo spesso privilegiano la politica delle fucilate a discapito della vita della fauna selvatica. Schierati a fianco di Legambiente anche le associazioni Lav, Lac, WWF e Octopus.
Interventi
«L’uomo deve trovare una misura più eticamente sostenibile, possiamo pensare a ricreare delle barriere naturali, abbiamo la possibilità di effettuare sterilizzazioni, dobbiamo imparare a convivere con gli animali» le parole di Franco Ferrandi, presidente di Legambiente Valle dell'Oglio
Emanuela Marzoli, guardia venatoria volontaria del WWF: «Rispetto della vita di ogni essere vivente, basta ad una serie di fenomeni che si sono innescati negli ultimi anni e soprattutto basta a vedere gli animali come un problema, bisogna eliminare le cause del problema fondato sull’egocentrismo dell’uomo. Basta alle strumentalizzazioni basate sugli slogan demagogici. Le soluzioni etiche sono possibili. Esiste una legge che dice che prima degli abbattimenti di devono studiare soluzioni ecologiche ed eco-sostenibili».
Katia Impellittiere della Lac, guardia venatoria volontaria: «Le uccisioni di daini, di volpi, dei cinghiali non portano a nulla, anzi peggiorano solo il problema. La Regione Lombardia non vuole investire in sottopassi, in corridoi ecologici, in dissuasori stradali, e la scelta dell’abbattimento rimane sono un alibi per poter cacciare tutto l’anno».
Sono stati quantificati i danni? Quanti sono i morti e i feriti? C’è uno studio? Sono gli interrogativi che ad oggi rimangono senza una risposta.
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