Il gardesano Marco Leali vola al Jazz & the City di Salisburgo
Si esibirà nella sezione Dylan on the Road.
Un grande privilegio per il giovane gardesano Marco Leali che nel fine settimana sarà presente al festival Jazz & the City di Salisburgo in Austria.
Nella sezione Dylan on the road
Venerdì 14, sabato 15 e domenica 16 ottobre Marco Leali si esibirà nell’ambito della sezione Dylan on the road. Questo progetto dell’ Università Mozarteum, nel sessantesimo del debutto sulla scena discografica del premio Nobel, ha sviluppato una ricerca nei continenti africano, latino-americano ed europeo, tendente ad indagare la vitalità nelle varie arti della testimonianza dylaniana.
A 60 anni dalla pubblicazione del primo disco di Bob Dylan
L’occasione è la cadenza dei 60 anni dalla pubblicazione del primo disco dell’allora ventunenne Bob Dylan. Il lavoro che portava come titolo il suo nome è un biglietto da visita con cui si presentava sulla scena, esponendo le sue peculiarità e il suo bagaglio di riferimento. Composizioni ed esecuzioni schiette, essenziali, taglienti spesso in bianco e nero. Da allora la cultura popolare, in particolar modo quella legata alla canzone, ha posto come riferimento il lavoro di quel giovane inquieto ed ambizioso. La canzone come momento di indagine intellegibile della realtà, intima e sociale, quindi come provocazione ed impegno per una trasformazione.
It's time to change
“It’s time to change” il motto di Marco Leali (è anche il titolo di una sua canzone), che, a fronte dei foschi scenari in cui si muove il mondo, riprende lo slancio umano e civile, dylaniano ed anche dei nostri De Andrè, De Gregori, Bennato ed altri. Marco presenterà il suo repertorio di canzoni eseguite nella modalità essenziale di chitarra e voce: riflessioni sui temi della contemporaneità, strutturati in testi pregnanti e svolgimenti musicali semplici e decisi, con il carattere, come lui definisce, di “semplicità raggiunta”.
Impegno poetico e civico
Marco Leali, dalla personalità e storia poco ordinaria, sta intraprendendo un percorso artistico scevro dalle superfetazioni imposte dalle dinamiche delle imprese dello spettacolo, ricercando con impegno “ostinato e contrario” un’espressione artistica personale e popolare. A modo suo, ripropone lo scandalo della genuinità, della materia scabra e popolare, che diventa segno sonoro in canzoni semplici in cui la valenza dell’impegno poetico e civico può dare senso ad un percorso artistico.