MISSIONE COMPIUTA

In handbike da Brescia a Nordkapp: la storia di Maurizio Antonini

Nei progetti del castegnatese altre imprese, non solo sportive ma anche esplorative.

In handbike da Brescia a Nordkapp: la storia di Maurizio Antonini
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Il 56enne di Castegnato, in carrozzina dal 1985, ha "macinato" ben quattromila chilometri fino a raggiungere il punto più a nord d'Europa: era il sogno di una vita.

In handbike da Brescia a Nordkapp: la storia di Maurizio Antonini

di Valentina Pitozzi

Ce l’ha fatta Maurizio Antonini, 56enne di Castegnato, a coronare il suo sogno di raggiungere Capo Nord in handbike.

Un viaggio di quattromila chilometri partito da Brescia il 23 giugno e concluso in Norvegia lo scorso 31 luglio per ben trentanove giorni di pedalata (quasi) senza sosta.

La storia

Maurizio sta sulla sedia a rotelle dal 1985, quando rimase coinvolto in un incidente stradale.
Dopo circa quindici anni la scoperta del paraciclismo, con la  fondazione e la gestione dell’associazione Active sport, di cui è vice presidente e responsabile dei progetti Scuole, disabilità e sport e Domus salutis.

Il sogno

Quello verso Nordkapp, punto più a nord in Europa, era un viaggio sognato da tempo finché l’anno scorso Maurizio ha deciso di non rimandarlo più.
Da lì è iniziato la preparazione vera, come l’ha definito lui stesso, anche se di fatto (anche se con ritmi diversi) l’allenamento c’è sempre stato.
Sei ore di training al giorno, sia in palestra sia in strada, per arrivare al meglio a quest’estate.

Il viaggio

La partenza, però, è stata diversa dalle aspettative.

"C’è stata stanchezza, sia a livello fisico sia emotivo - ha raccontato Antonini - La spinta a fare bene, però, non è mai mancata e mi ha dato la carica necessaria. Dopo un paio di giorni la testa si è rilassata, permettendo di godermi il presente tappa dopo tappa".

A sostenerlo, oltre ai numerosi supporter, l’amica Liliana Bran che a bordo del suo furgone gli ha garantito materialmente sostegno oltre a trasportare la sua sedia a rotelle.
Ed è così, dopo i primi pezzi in Veneto e Trentino, che Maurizio ha raggiunto il Tirolo e l'Austria, proseguendo verso la Germania (attraversata interamente) fino al confine con la Norvegia.

"La vera emozione è stata osservare i paesaggi in continuo cambiamento e respirare la bellezza in ogni cosa - ha rammentato -  Ho assaporato ogni sensazione, anche quella della lentezza, che si è riempita con l’apprezzamento di tutte le sfumature del momento. Non solo: ho amato il rispetto nordico, (dall’Alto Adige in su), per chi non è automobilista. Un aspetto su cui, invece, 'da noi' occorre ancora lavorare molto. Sono grato, inoltre, per tutti gli incontri con le tante persone che mi hanno dimostrato il loro affetto e stima".

L’ambizione di Antonini, però, non si ferma qui.

"Ho coltivato questo sogno alimentandolo giorno per giorno – ha spiegato - Una volta realizzato, è nata in me una soddisfazione così grande da darmi lo slancio per fare tanto altro.
"Da questa esperienza ho capito che, volendo, si è in grado di fare tutto. E poi fermo non so stare. Il mio invito è di dare aria al proprio sogno, senza tenerlo nel cassetto. Si pensa sempre di avere tanto tempo a disposizione, ma non è così".

Tante, quindi, le esperienze in programma, non solo a livello sportivo ma anche esplorativo in carrozzina.

Il servizio completo nell'edizione di ChiariWeek in edicola.

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