Confagricoltura Brescia

Incontro tra Confagricoltura Brescia e i vertici di Ismea: al centro la gestione del rischio

L’agricoltura bresciana contribuirà al fondo mutualistico Pac per una somma che si aggira tra i due e mezzo e i tre milioni di euro l’anno.

Incontro tra Confagricoltura Brescia e i vertici di Ismea: al centro la gestione del rischio
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Un incontro al vertice per fare il punto della situazione del comparto assicurativo e programmare i prossimi interventi sia a livello locale, su Brescia, sia a livello più generale.

L'incontro

Il presidente di Ismea (Istituto servizi per il mercato agricolo alimentare), ente pubblico che fornisce servizi assicurativi e finanziari e forme di garanzia alle imprese agricole, Angelo Frascarelli, ha incontrato ieri pomeriggio (mercoledì 3 agosto 2022) nella sede di via Creta la dirigenza di Confagricoltura Brescia, in particolare il presidente Giovanni Garbelli e il vice Oscar Scalmana (anche nelle veste di presidente di Agridifesa Italia). Al centro del confronto non solo il settore assicurativo e dei fondi, ma anche la nuova Pac (Politica agricola comune), e in particolare il fondo Agricat, il Psr (Programma di sviluppo rurale), le politiche europee e le difficoltà contingenti del settore primario.

La gestione del rischio in agricoltura

Il vicepresidente Scalmana ha ricordato l’importanza crescente della gestione del rischio in agricoltura, anche alla luce dei cambiamenti climatici in corso. A questo scopo è stato costituito un fondo mutualistico nazionale, chiamato Agricat, sugli interventi catastrofali (gelo, siccità e alluvioni), che ammonta a 350 milioni di euro l’anno, pronti per risarcire i danni causati dal meteo.

“Tre anni fa è stato imposto questo obbligo - ha esordito Scalmana -, pensando a uno strumento che prelevi i fondi dagli agricoltori direttamente dalla Pac, per un totale del tre per cento di tutti i pagamenti, e versandoli nel fondo mutualistico per circa 100 milioni. Questa è la componente privata, la restante parte, ovvero il 70 per cento, arriva dallo sviluppo rurale”.

Nel fondo mutualistico non si riuscirà però a risarcire tutto: una parte degli eventi, come a esempio il gelo, potrà essere coperto in parte dal fondo e in parte dalle assicurazioni. Ecco perché servono comunque le assicurazioni agevolate.

“Aiutare gli agricoltori contro questi danni, oggi, è necessario per non fare fallire le aziende - ha sottolineato Scalmana -, perché due anni di gelo o siccità sono fatali. Quanto sta succedendo quest’estate, a esempio, non è un problema solo per il mais o le viti, ma riguarda tutte le colture”.

L’agricoltura bresciana contribuirà al fondo mutualistico Pac per una somma che si aggira tra i due e mezzo e i tre milioni di euro l’anno.

Fondo Agricat

Il nuovo fondo Agricat è gestito da Ismea e costituisce il veicolo principale per governare gli strumenti di gestione del rischio in agricoltura. Nella prossima Pac la gestione del rischio avrà molte più risorse per polizze agevolate e fondi mutualistici: per questo si parla già di “terzo pilastro della Pac”. Il presidente di Ismea Frascarelli, rivolgendosi agli imprenditori di Confagricoltura, ha ricordato che i fondi prelevati “all’origine”, sono pur sempre “soldi degli agricoltori, che devono quindi ritornare agli agricoltori che hanno avuto danni: per questo Ismea dovrà gestirli al meglio. Dobbiamo imparare, noi in Italia, a distinguere tra fenomeni congiunturali e problemi strutturali, mettendo in atto politiche di lungo periodo efficaci”.

Rispetto a tutti questi temi messi sul tavolo, Confagricoltura Brescia parte avvantaggiata, avendo già iniziato a lavorarci alcuni anni fa, dapprima con Agridifesa e quindi con Gestifondo Impresa. All’incontro era presente anche Daniele Rama, docente a Scienze Agrarie in Cattolica a Piacenza.

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