Archi'Nature: tre opere d’arte ci fanno riscoprire la natura
Si tratta di un’impronta digitale di ferro, una panchina che ha la forma del Sebino e tre scatole che nascondono un albero.
Le installazioni vincitrici del concorso Archi’Nature avviato in Francia nel 2019 e finanziato da un bando Erasmus plus sono esposte tra Giardini Garibaldi e Castello.
Archi'Nature: tre opere d’arte ci fanno riscoprire la natura
Tre opere d’arte ci fanno riscoprire il rapporto tra uomo e natura grazie a un bando europeo. Si trovano tra i Giardini Garibaldi e Castello Oldofredi e sono state inaugurate sabato mattina nell’ambito del progetto Archi’Nature. Un’impronta digitale realizzata dalla fusione del ferro recuperato dal lago, una panchina in legno riciclato che ha la forma del Sebino e tre scatole per riscoprire la natura che ci circonda. Sono queste le tre installazioni vincitrici del concorso avviato in Francia nel 2019 e finanziato da un bando Erasmus plus.
"Il progetto ha la finalità di rafforzare la cooperazione internazionale e il senso di appartenenza alla Comunità europea - ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali, Maria Angela Premoli, presente all’inaugurazione insieme al sindaco Marco Ghitti - Per questo abbiamo promosso dei concorsi artistici consentendo di creare delle postazioni temporanee per mettere in comunicazione le persone con l’ambiente circostante".
Tramite il concorso architetti, paesaggisti e studenti sono stati inviati a interpretare il dialogo esistente tra spazi urbani e ambiente naturale. Haven, la maxi impronta digitale realizzata da Tiziano Ronchi con il ferro recuperato dalle acque del lago e poi fuso, si è aggiudicata il primo premio. Rappresenta il contatto umano con la natura: "Haven rappresenta questa grande impronta digitale che incarna l’ identità dell’essere umano - ha spiegato l’artista - La natura genera ed eleva l’essere umano, portandolo a ritrovare l’essenza più profonda del sé, a sviscerare la sua essenza verso l’altro, riconoscendo la sua identità naturale".
Legno e corde sono invece al centro delle Three Boxes, le tre scatole di Alessandra Brembati e Melissa Martinoli, che hanno pensato di coinvolgere lo spettatore per riscoprire l’elemento verde del contesto urbano. "La nostra opera vuole rappresentare il dialogo tra gli spazi pubblici, l’albero e le persone - hanno spiegato la Brembati e la Martinoli, che hanno lavorato in coppia - Siamo abituati a dare per scontata la presenza dell’albero nel nostro ambiente urbano e quindi abbiamo deciso di coprirlo parzialmente per attirare le persone che possono partecipare in maniera attiva alla riscoperta dell’elemento verde attraverso tre scatole che rappresentano la fragilità dell’ambiente".
L’iseano Federico Savardi invece ha progettato La Panchina del lago d’Iseo, costruita con legno di recupero e posizionata ai piedi di Castello Oldofredi. "Il mio intento era quello di riuscire sia l’utilizzo del legno che richiama l’albero, che il lago d’Iseo - ha spiegato - Unendo queste idee è nata una panchina, oggetto usufruibile da tutti, a forma del lago d’Iseo stilizzato e con Montisola come schienale".