Allarme siccità, Garbelli: "Preoccupazioni non solo per il terribile momento attuale"
Tra gli agricoltori bresciani inizia a serpeggiare un clima di scoraggiamento.
La siccità, che non molla la presa, sta creando enormi danni alle coltivazioni agricole, a partire da mais, soia e foraggi, ma sono fortissime le preoccupazioni anche per l’uva, con la vendemmia a rischio, le olive e la frutta estiva.
Prospettive non positive per il settore agricolo
La situazione peggiora con il passare dei giorni, anche perché le attesissime piogge, purtroppo, non sono arrivate se non in misura leggera. Guardando avanti, le prospettive sono nerissime per tutto il comparto agricolo. Le preoccupazioni non sono solo per il momento attuale, ma anche, in prospettiva, per quando accadrà in autunno, per la tenuta dei prezzi e per l’inflazione. Secondo Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia, a mancare è soprattutto una visione complessiva di quanto sta accadendo:
“Non ci si rende conto delle ripercussioni e della gravità che questa situazione avrà sull’economia e sulla popolazione nei prossimi mesi. Perché non avere i raccolti in estate implica effetti devastanti sulla tenuta dei prezzi in autunno. Dovrebbe essere un dato di fatto, invece non si riesce ad andare oltre il contingente. L’agricoltura è il sistema primario e soddisfa bisogni primari: è per questo che viene sostenuta e dovrebbe avere priorità su tutto il resto”.
Preoccupazione tra gli agricoltori bresciani
Tra gli agricoltori bresciani inizia a serpeggiare un clima di scoraggiamento, anche perché gran parte delle misure proposte per porre qualche rimedio non sono state attuate e sono rimaste tali: delle proposte.
“L’acqua nelle cave è ancora tutta lì e non c’è l’ombra del decreto - aggiunge il presidente Garbelli -, l’acqua per riempire i laghi è stata rilasciata ma in maniera troppo blanda. Tutto questo anche a causa di un enorme mole burocratica, che non si riesce a superare”.
Al centro della contesa, da settimane, ci sono in particolare i temi degli invasi e dei rilasci dai bacini montani e dai laghi.
“Abbiamo l’impressione che si siano perse di vista le priorità - conclude Garbelli - e non si riesca a capire l’importanza del nostro settore e il perché dovrebbe avere priorità su altri. Temiamo davvero per gli effetti che ci saranno dopo l’estate a causa di questa siccità devastante: aumento smodato dei costi, mancanza di tenuta dei pezzi e impatto nefasto sulle aziende. Basterebbe guardarsi intorno e pensare un poco più in là”.