Caso Bozzoli, la difesa chiede un confronto tra i periti
Si è discusso dell'esperimento che ha visto come protagonista il maialino Cuore il 27 aprile scorso.
Caso Bozzoli, oggi (mercoledì 29 giugno) il ritorno in aula.
L'esperimento tanto discusso
Lo scorso 27 aprile si era svolto l'esperimento sul maialino Cuore, voluto dalla Corte d'Assise, finalizzato a verificare se Mario Bozzoli la sera della scomparsa potesse essere stato di fatto buttato nel forno della sua azienda. Il perito della Corte d'Assise di Brescia ha evidenziato come, il giorno dell'esperimento, al momento in cui il fuoco ha avvolto l'animale è stato percepito odore ma per un breve periodo e che dopo sessanta minuti dal termine dell'esperimento i resti potevano essere maneggiati anche se difficile, a causa delle elevatissime temperature, prelevare dna. Il medico legale ha inoltre evidenziato come fossero perfettamente riconoscibili resti ossei tra le scorie.
La richiesta di confronto
Il legale di Giacomo Bozzoli, il nipote principale indagato per la scomparsa dello zio, ha chiesto alla Corte d'Assise di Brescia un confronto tra i periti per verificare quelle che secondo la difesa sarebbero versioni discordanti quelle espresse dal consulente della corte e dal consulente dell'accusa.