Cultura

Dalla Microeditoria al Salone del libro

A Torino, nel corso del fine settimana, è andata Daniela Mena, direttrice artistica della rassegna.

Dalla Microeditoria al Salone del libro
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di Federica Gisonna

Come città di Chiari siamo stati la Prima Capitale del Libro e, soprattutto, ormai da anni, vantiamo la Microeditoria. Potevamo dunque mancare alla più importante manifestazione italiana nel campo dell'editoria?

Dalla Microeditoria al Salone del libro

A Torino, nel corso del fine settimana, è andata Daniela Mena della Gam Editrice di Rudiano, ma sopratutto direttrice artistica della rassegna, che ha preso parte ad incontri e interviste portando alto il nome della città. Daniela Mena, in primo luogo, è andata nel capoluogo del Piemonte per intervistare la neuropsichiatra Franca Carboni su D.H. Lawrence, Grazia Deledda e il viaggio (a partire dalla ripubblicazione di «Me and Sardinia») su invito di Ilisso edizioni.

L'idea che ha unito in questi mesi me e Vanna Fois di Ilisso è quella di costruire questo gemellaggio ideale fra Nuoro, Atene sarda, e Chiari Capitale del Libro .Lei fu la prima casa editrice a chiamarmi in occasione dell'assegnazione del titolo ottenuto dalla città nel 2020 e che ha regalato tutta la collana di Biblioteca Sarda alla nostra biblioteca di Chiari.

Di Chiari infatti, se n’è parlato molto proprio per suo primo e prestigiosissimo titolo e non è mancato nemmeno il libro che la città aveva creato per l’occasione (con logo di Armando Milani) e che ora si tramanderà tra le Capitali che ne appunteranno le loro esperienze.

«Quella di Torino è stata anche l’occasione per partecipare all'incontro sulle prime tre Capitali del Libro - ha infatti ribadito Daniela Mena - Ho conosciuto i rappresentanti di Ivrea (che è seguita a Vibo Valentia) e stiamo instaurando delle collaborazioni. Non sono mancati i ringraziamenti agli amministratori clarensi (il percorso è stato maggiormente seguito dall’assessore Chiara Facchetti, ndr) ed è stato elogiato il ventennale lavoro svolto della Rassegna della Microeditoria, che "è stato il motivo per cui è stato assegnato a Chiari il titolo di Capitale del Libro, dato che questo evento rappresenta il fiore all'occhiello per quel territorio ed è l'evento più importante per la bibliodiversità"»,

proprio come era stato indicato nelle motivazioni iniziali.

Questo è un grandissimo riconoscimento per me, per l’Impronta, ma anche per tutti i volontari. Incontrare gli editori è stato interessante, tutti ci conoscono. Però, in questo momento le difficoltà legate alle vendite sono molte e si spera che la situazione possa evolversi.

Infine, non è mancato nemmeno l’incontro con il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini.

Abbiamo avuto un breve scambio di battute, era spiaciuto che Chiari avesse avuto il titolo per un periodo breve, ma io gli ho detto che è stato comunque importante perché è stato un lampo di luce.

E così è stato: il titolo ha donato a Chiari una nuova forza per spingere sulla cultura e, perché no, su editoria e lettura. Una sorpresa è però dietro l’angolo: il ruolo della città, con un progetto in fase di preparazione, sarà ancor più grande il prossimo anno.

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