In California a tagliare cannabis legalmente

In California a tagliare cannabis legalmente

2017, Nevada city. Siamo in California ed è estate: sulla città il sole batte come in tutto lo stato, ma i colli che la ospitano la innalzano dal livello del mare quel tanto che basta a cogliere un po’ di vento refrigeratore. Clima perfetto per la coltivazione della marjuana. Così racconta A.F, una ragazza calcinatellese, che è partita per un viaggio di formazione che l’ha portata dal Messico coast-to-coast fino alla California.

«Eravamo lì ospiti in Nevada city – racconta A.F – da certi parenti del mio fidanzato. Come la maggior parte degli abitanti della città, sono agricoltori e coltivano diverse varietà di cannabis, dalla quale ricavano sia le foglie sia i fiori». Il paradiso in terra per molti, se non fosse che né A.F né il fidanzato fumano.

«Eravamo praticamente gli unici – ridacchia – e ci ha incuriosito molto questa cittadina così residenziale, che conta meno abitanti di Calcinato, e che d’estate si riempie di ragazzi da tutto il mondo. Arrivano per fare la stagione e lavorare nei campi, oppure a fare il trimming, cioè la recisione dei fiori e foglie essiccati che vengono impacchettati e venduti ai grossisti. Io e il mio ragazzo eravamo lì ospiti a spese dei suoi parenti, abbiamo pensato di renderci utili e imparare come si fa».

La California ha legalizzato il consumo ricreativo di cannabis nel 2016. «Ci hanno detto che si guadagna molto bene, può essere una buona soluzione estiva per lavorare viaggiando».

Il loro viaggio on the road è cominciato da La Paz, sulla costa orientale del Messico. «Negli USA eravamo in vacanza, in Messico invece abbiamo trovato lavoro tramite questa piattaforma online, si chiama Workaway. Sono dei privati che inseriscono le proprie necessità, ad esempio ci sono molti ranch che cercano giovani per badare ai cavalli, oppure delle famiglie hanno orti e giardini da tenere curati, animali domestici da accudire per alcuni periodi. Non c’è un pagamento, i gestori forniscono vitto e alloggio, e le ore di lavoro sono solitamente quelle di un part-time, così potevamo lavorare la mattina e visitare le città al pomeriggio. Spostandoci così siamo arrivati fino alla Baja California, sulla costa occidentale del Messico, dove c’è l’osservatorio di balene più grande al mondo».

Infine, la capatina negli USA a trovare i parenti. Ci si chiede se il viaggio sia stato alla fine, formativo.

«Io mi sono appena laureata [con il massimo dei voti, ndr] ma ho voluto con il mio ragazzo provare a cercare il posto ideale in cui formare una famiglia. Sono tornata in Italia, ma dopo aver visto un continente completamente diverso. Non mi sarei mai e poi mai immaginata in uno stanzino a tagliuzzare marjuana». Benché la situazione sia perfettamente legale, AF preferisce mantenere l’anonimato: «Non voglio assolutamente rischiare di compromettermi il futuro professionale. Non ho fatto nulla di illegale, ma sapete come vanno le cose. Calcinatello è piccolo, l’Italia anche».