Montichiari

Per mesi non paga l’affitto del capannone, il giudice fa sgomberare l’immobile

Dopo l’intervento delle forze dell’ordine, il capannone di via Bleriot è stato restituito ai legittimi proprietari.

Per mesi non paga l’affitto  del capannone, il giudice fa sgomberare l’immobile
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Da un lato lo sviluppo dell’attività logistica e, dall’altro, le difficoltà di qualche azienda di settore che si trova in Fascia d’Oro. È il paradosso che caratterizza la zona industriale al confine tra Montichiari e Castenedolo, non troppo distante dall’aeroporto Gabriele D’Annunzio.

Per mesi non paga l’affitto del capannone, il giudice fa sgomberare l’immobile

Lo scalo bresciano, come ormai è noto, ha palesato la sua inclinazione cargo grazie ai voli Dhl e delle Poste in accordo con Amazon. Così, in attesa dell’ulteriore sviluppo dell’aeroporto di Montichiari, se in località Cascina Rodenga a Castenedolo un’azienda straniera punta a realizzare un polo logistico e lo stesso vorrebbe fare un’altra ditta su un’area di di 270 mila metri quadri, in contemporanea in via Bleriot sono dovuti intervenire i carabinieri per sgomberare un capannone e restituirlo ai legittimi proprietari.

Negli ultimi giorni i militari dell’Arma, in seguito alla decisione assunta dal tavolo sfratti, hanno sgomberato il capannone che era stato affittato alla ditta che si occupa di logistica e trasporto per conto terzi. A quanto pare, alla base della decisione che ha fatto intervenire i carabinieri della stazione di Montichiari su richiesta dell’ufficiale giudiziario, ci sarebbe il mancato pagamento di diverse mensilità dell’affitto dell’immobile in Fascia d’Oro. In un contesto del genere, dopo l’intervento delle forze dell’ordine, il capannone di via Bleriot è stato restituito ai legittimi proprietari. Un vero e proprio paradosso in una zona dove il settore della logistica sta mettendo radici negli ultimi anni per lo sviluppo dell’aeroporto di Montichiari che come scritto in questi mesi è diventato uno dei principali aeroporto per il traffico merci d’Italia.

Una crescita costante, in alcuni casi a differenza di altri scali, che sta influendo in maniera inevitabile sul territorio circostante.
E a proposito dell’immobile in Fascia d’Oro, prima dello sfratto lo stabile era gestito da un imprenditore della provincia di Brescia finito nella maxi inchiesta sull’evasione fiscale della Guardia di finanza. Un’operazione che nelle ultime settimane aveva portato al fermo di 22 persone tra imprenditori, avvocati, faccendieri, commercialisti in quello che gli inquirenti hanno definito un «laboratorio dell’evasione fiscale con sede a Brescia» in grado di emettere mezzo miliardo di euro di fatture false per un’evasione da 80 milioni di euro.
Per la Guardia di Finanza era stata messa in piedi una sorta di «fabbrica» dell'evasione fiscale. L'organizzazione avrebbe infatti offerto ai clienti servizi tributari illeciti, attraverso centinaia di società di comodo e prestanome (in Italia e all'estero). Lo scopo principale sarebbe stata la “produzione” di crediti fittizi, da utilizzare indebitamente in compensazione, e di false fatture per operazioni inesistenti. Come detto, un giro d'affari da mezzo miliardo di euro, evasione fiscale da 80 milioni: le indagini si conclusero con 22 arresti e un centinaio di indagati (perfino un prete). In un contesto del genere è finito anche un imprenditore della provincia di Brescia, che gestiva in affitto un capannone di logistica nella zona monteclarense della Fascia d’Oro ma che non avrebbe pagato per mesi l’affitto.

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