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La famiglia Anessi vuol donare al Comune metà del Castello del Carmagnola

L'annuncio ieri pomeriggio durante il Consiglio comunale.

La famiglia Anessi vuol donare al Comune metà del Castello del Carmagnola
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L'annuncio ieri sera in apertura del Consiglio comunale convocato a Palazzo Vantini. L'idea dell'Amministrazione è di realizzarvi il museo del lago e della pesca.

La famiglia Anessi vuol donare al Comune metà del Castello del Carmagnola

Diventerà patrimonio pubblico a disposizione della comunità e dei tanti turisti la parte del Castello del Carmagnola di proprietà della famiglia Anessi. L'altra parte del Castello, che sorge sul promontorio posto a Ovest della parte antica di Clusane e domina tutta la zona Sud del lago, è di proprietà della famiglia Bosio, che lo mette a disposizione per la celebrazioni di matrimoni civili.

A comunicare all’Amministrazione comunale la decisione della famiglia è stato il medesimo notaio Renato Anessi, che ha fatto recapitare a Palazzo Vantini una lettera raccomandata nella quale si esprimeva la volontà della famiglia (proprietaria di circa il 50% dell’area del castello) di donare ai propri concittadini il bene monumentale, un vero e proprio "atto di riconoscimento verso la popolazione clusanese", come ha scritto il notaio Anessi nella nota inviata al Comune, spiegando che "taluni beni sono veri e propri monumenti e in quanto tali non possono essere di esclusivo godimento di pochi privilegiati". Un atto di liberalità carico di umanità e di senso di appartenenza che è destinato a lasciare un segno indelebile sulla storia della comunità.

Pochi sono i documenti che trattano dell’origine di questo particolare palazzo: la prima struttura viene attribuita agli Ysei, feudatari della zona, i quali lo costruirono nel IV secolo, forse all’interno di un castrum alto-medioevale, poi fortificato nel XI secolo verosimilmente dalla famiglia longobarda dei Mozzi. I documenti attestano che nel 1412 la proprietà passò ai Malatesta e successivamente, nel 1427, alla Repubblica Veneta in seguito alla confisca dei beni degli Ysei. L’imponente costruzione fu donata l’anno seguente a Francesco di Bussone, detto “il Carmagnola”, per i servizi prestati quale comandante di tutto l’esercito della terra ferma. Il grande condottiero divenne signore del castello solo per quattro anni, poiché nel 1432 ritenuto un traditore dai veneziani, fu giustiziato in piazza San Marco a Venezia e i suoi beni venduti ai privati.

Il sindaco: "Siamo entusiasti"

"Siamo entusiasti  ed estremamente grati di questo gesto - ha commentato il sindaco Marco Ghitti – Una donazione importante che da un lato ci dimostra la grande generosità della famiglia Anessi, dall'altra ci impegna ancora di più nel proseguire il  piano di recupero del Castello, avviato qualche anno fa, e che potrebbe trovare nei prossimi anni uno sviluppo importante in chiave di valorizzazione storica, architettonica e soprattutto di fruizione culturale".

L'idea, infatti, è di realizzare all'interno dell'ala del Castello il museo della pesca e del lago, progetto già presente nel programma della lista Iseo Sicura fin dall'insediamento ma non ancora realizzato per via della mancanza di uno spazio idoneo a Clusane.

"È con grande piacere che vi annuncio che con grande senso di responsabilità la famiglia Anessi ha deciso di donare alla cittadinanza la sua parte di Castello del Carmagnola - ha dichiarato il consigliere con delega alla Pesca e al Lago, Raffaele Barbieri - Veglieremo affinché diventi un polo storico, culturale e sociale che possa dare un valore aggiunto al nostro amato paese".

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