Coaching: guardarsi dentro è il primo passo per un futuro di successo
Il coach pone domande che agevolano la presa di coscienza e aiutano a migliorare le performance
Per comprendere a fondo in cosa consiste il coaching e come si attua, commentiamo insieme al Ragionier Gianpiero Capoferri dell'omonimo studio in Chiari il modello di lavoro GROW che il padre della disciplina, John Whitmore, ha studiato e messo a punto con successo nel tempo.
In qualità di esperto di coaching, Ragioniere, può spiegarci in cosa consiste il metodo GROW?
«E' la base su cui impostare ogni seduta, o ciclo di sedute, di coaching. Sono quattro i passaggi fondamentali proposti da Whitmore: ricerca del Goal (obiettivo), studio della Reality (realtà attuale), esame delle Options (opzioni) disponibili per migliorare e, infine, analisi del "Will", ovvero di cosa si deve fare e la volontà di farlo».
Dunque la parola GROW che dà il nome al modello e che in inglese significa “crescita”, è l'acronimo di Goal, Reality, Options e Will?
«Sì, ed è un’intuizione geniale. Whitmore ci ha consegnato un modello per la crescita delle performance di portata universale, che vale cioè per ogni persona o per ogni team, indipendentemente dalle necessità e dal settore operativo. Il GROW dà al coach la possibilità di adattare perfettamente le proprie domande a interlocutori di ogni settore (imprenditori, sportivi di ogni disciplina, studenti e tutti coloro che hanno un obiettivo da raggiungere) mettendoli così nelle condizioni di trovare le risposte dentro loro stessi».
Ragioniere, in qualità di esperto di coaching, lei ha adottato il Metodo GROW?
«Indubbiamente sì, perché si tratta della pietra miliare del coaching. Adottare il metodo di lavoro di Whitmore significa entrare nel merito di cos'è il coaching, ovvero un cammino nel quale il coach, attraverso alcune domande, mette il proprio interlocutore nella condizione di trovare le risposte per il miglioramento delle performance dentro se stesso. Come una ghianda ha dentro di sé tutti gli elementi per diventare quercia, così il coachee ha in se stesso tutte le risposte per raggiungere i propri obiettivi».
Analizziamo allora una voce alla volta. “G” sta per “Goal”…
«Goal, ovvero obiettivi. Il coach, dunque, per prima cosa chiede al suo assistito: "Quale risultato vogliamo ottenere?”. La seduta comincia da qui e già la prima risposta serve per mettere a fuoco l'obiettivo che dovrà essere raggiunto alla fine del percorso».
La “R” invece sta per "Reality", ovvero "Realtà", giusto?
«Esatto. Il primo passo per centrare l'obiettivo è quello di analizzare la situazione attuale. Sarà lo stesso coachee a farlo rispondendo alle domande del suo coach. Più o meno, l’assistito potrebbe sentirsi chiedere: "Cosa sta andando bene? Qual è la situazione in questo momento?". La risposta può mettere a fuoco uno stato di fatto già positivo passibile di ulteriore miglioramento, o una performance non ottimale che, grazie al coaching, potrà migliorare. Comprendere la situazione attuale è fondamentale per attuare il percorso da compiere».
Passiamo alla “O”…
«O sta per Options, opzioni. Sulla base degli obiettivi che ci siamo prefissati quali azioni potremmo intraprendere per crescere? Cosa voglio/vogliamo fare, o posso/possiamo fare diversamente per ottenere il risultato ambito? La risposta la darà il coachee stesso».
Credo che fare il punto intorno al “W” di “Will” al termine della seduta sia fondamentale.
«Certamente. Al termine dell’incontro è indispensabile fare il punto sul grado di consapevolezza nei propri mezzi e, di conseguenza, sulle azioni che si intendono compiere per migliorare ancora. E' importante stabilire una strategia che sia il risultato delle riflessioni fatte durante la seduta di coaching».
Affidarsi a un coach per scoprire le proprie potenzialità
Affidarsi a un coach, dunque, significa mettersi nelle mani di un professionista che favorisce la presa di coscienza delle proprie potenzialità: «Attraverso il percorso GROW - conclude il Ragionier Capoferri - si pongono domande che diventano spunti di riflessione su se stessi. Riuscire a dare risposte valide ai quesiti del coach infonde fiducia e, di conseguenza, permette di maturare la capacità di assumersi responsabilità. Si parte da qui per costruire un futuro di successo».
Coaching: informazioni
Lo Studio Capoferri del Ragionier Gianpiero Capoferri, è specializzato in coaching aziendale e si propone al territorio come valido punto di riferimento per tutte le aziende che desiderano una ripartenza piena d'energia, dopo le difficili fasi attraversate nei mesi scorsi a causa della pandemia.