È un invito accorato quello che il presidente del Sindacato Panificatori Francesco Mensi diffonde attraverso i media affinché tutti i fornai possano riuscire a contenere il più possibile l’aumento del prezzo del pane.
Tutta la filiera coinvolta
“Tutte le nostre imprese – afferma Mensi – prima per le mutate abitudini della clientela durante la pandemia e ora per gli effetti della guerra in Ucraina, sono in seria difficoltà. Una complicazione dovuta non solo al rialzo generalizzato dei costi delle materie prime ma anche, ed in modo consistente, per quello del gas e dell’Energia elettrica”. Una situazione che riguarda da vicino tutta la filiera: i molini faticano a trovare il grano e sono condizionati nella programmazione di molitura per l’aumento dei costi dell’energia, al punto tale che alcuni stanno valutando di fermare gli impianti. Per questo motivo da dicembre ad oggi la farina è aumentata del 25-30% circa e ogni giorno che passa è una sorpresa; il Gas e l’Energia Elettrica negli ultimi sei mesi non si sbaglia di tanto se si afferma che sono aumentati del50%! Non ultimo, lo scorso novembre, c‘è stato anche il rinnovo contrattuale che ha visto garantire un aumento del salario dei dipendenti a regime pari ad un + 3%. Sappiamo di chiedere un grandissimo sforzo ai colleghi – ribadisce Mensi – ma vogliamo che si fortifichi la tradizionale responsabilità che i fornai hanno storicamente sempre espresso nei momenti difficili, con l’obiettivo di non gravare eccessivamente sulle tasche dei consumatori. Questo è veramente un momento di difficoltà visto che tutti siamo pesantemente colpiti da un’inflazione al galoppo, ma Il pane in tavola non deve mai mancare! Per noi questa è anche l’occasione in cui risulta facile far capire anche ai più reticenti che il prezzo del pane non è solo dato dalle materie prime ma, e soprattutto, dai costi di gestione di un panificio! È un valore etico quello che oggi esprime il Sindacato Panificatori alla pari dell’impegno che da anni porta avanti il nostro gruppo, affiancato dall’Associazione Artigiani, per fornire un prodotto sano, genuino e sempre fresco. Molti fornai da me contattati – conclude Mensi – sono veramente preoccupati perché vedono le marginalità sempre più risicate, diventa per tutti più difficile controllare i flussi finanziari visto che ogni mese si trovano sorprese non previste che condizionano la tradizionale gestione dell’impresa, ma contestualmente i colleghi ad oggi non hanno fatto aumenti e sono consapevoli che sia giusto fare uno sforzo che, si spera, debba essere di breve periodo perché, diversamente, a rischio ci sarebbe la sostenibilità dell’impresa”.