A Castel Goffredo la Vergine ha una icona in ogni quartiere
Il tempietto di Maria Vergine è detto "edicola".
A Castel Goffredo, ogni quartiere ha almeno una icona della Vergine nel giardinetto pubblico del proprio rione di zona.
A Castel Goffredo la Vergine ha una icona in ogni quartiere
Il tempietto di Maria Vergine, detto "edicola", che si trova nel quartiere sorto nelle vicinanze dell’edificio dedicato alle scuole materne negli anni Sessanta, pur essendo in bella vista, appare essere dimenticato e trascurato. Nel bivio di via Santa Maria (in foto), è posta sotto teca una Madonna dal manto celeste, con le mani conserte in preghiera. Un tempo, il bivio della zona della scuola materna, dedicata postuma al medico di base degli anni Ottanta Agostino Audino, era considerato un luogo di preghiera a ricordo del proprio defunto o amico nel mese dedicato alla Madonna, quello di maggio. La statuina è stata locata a protezione dei frutti della terra considerati fonte di vita. Anticamente, questa funzione era del dio Mercurio, colui che respingeva il male.
Cosa accadeva un tempo?
Davanti alla santella, si svolgevano regolarmente incontri per recitare il Santo Rosario. I fedeli erano soliti raccogliersi sia per l’Ave Maria, che per momenti preziosi di Pietà e Verità. La statuina, pur rimanendo presente in loco, non è più una protagonista nella vita delle tradizioni rurali e cristiane castellane. Come quantificare la frequentazione, il segno di fede e di preghiera della devozione popolare? Lo si intuisce chiaramente se si visita la santella dimenticata e non accudita, infatti, l’opera invita ad essere recuperata esteticamente e valorizzata dalla collettività in modo concreto, anche all’interno dei rituali.
Valentina Li Puma