L'antico trasloco ricordato dai paesani che vissero quel periodo

L'antico trasloco ricordato da chi lo ha vissuto in prima persona.

L'antico trasloco ricordato dai paesani che vissero quel periodo
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Un velo di tristezza traspare dai paesani che vissero l'antico trasloco di "San Martino", nel periodo compreso tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e, grossomodo, i primi anni '70.

L'antico trasloco ricordato dai paesani che vissero quel periodo

Alcuni paesi della Provincia bresciana e mantovana, hanno ricordato l’antico modo di dire usato sul territorio a vocazione agricola della pianura padana. Significa «cambiare lavoro e luogo di lavoro» o, in senso più ampio, «traslocare».

La situazione ai tempi del trasloco

La povertà era tanta, non c’erano gli agi dei giorni nostri e quando si faceva il «trasloco» si utilizzava un cavallo. Sul carretto ci stava tutto: pentole, materassi, mobili. Non c’era bisogno di chiamare grandi società di trasporto, utilizzare camion, anche perchè, nella maggior parte dei casi, lo spostamento avveniva proprio nello stesso paese o, al massimo, in zone limitrofe. In ricordo di quel periodo era stato realizzato anche un quadro (in foto) da una artista originaria dei Barchi, frazione di Asola, Maddalena Gatti. L'articolo completo con le interviste a Cesira Merlo e Giuseppina Cremonesi lo trovate sul numero di Montichiari Week in edicola questa settimana.

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