Contrasto allo sfruttamento del lavoro nero: controlli e sanzioni contro il "caporalato"
Nell’ambito della task force creata dal progetto “ALT Caporalato” promosso dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Roma.
Nell’ambito della task force creata dal progetto “ALT Caporalato” promosso dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Roma, è stata avviata una serie di controlli su tutto il territorio nazionale per contrastare lo sfruttamento del lavoro nero.
Violate norme sulla sicurezza
Nella giornata di ieri (giovedì 24 febbraio), il reparto speciale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Brescia in sinergia con il reparto territoriale della Stazione Carabinieri Trenzano, supportati dal personale degli Ispettorati Territoriali del Lavoro di Brescia, Roma, Firenze e Sassari e dalla locale ATS di Brescia hanno eseguito delle verifiche su alcuni laboratori tessili di Lograto, dediti alla produzione di abbigliamento per conto di terze parti. Gli accertamenti hanno permesso di deferire in stato di libertà il titolare di una piccola azienda per aver violato svariate norme relative alla sicurezza e alla salubrità sui luoghi di lavoro. Oltre alla denuncia, il titolare è stato colpito da un’ammenda pari a circa 41mila euro. Anche dal lato amministrativo sono emerse diverse irregolarità riguardanti, in particolare, l’assunzione di lavoratori privi di regolare contratto. Queste violazioni hanno comportato l’elevazione di una sanzione pecuniaria di oltre 21mila euro.
Non avevano il permesso di soggiorno
Sempre a Lograto, la settimana scorsa, i carabinieri del NIL bresciano e della Stazione di Trenzano, con l’ausilio di personale dell’ATS di Rovato, avevano effettuato un controllo in un laboratorio tessile, riscontrando, anche in questo caso, numerose irregolarità sul mantenimento delle misure di sicurezza e della salubrità dei luoghi di lavoro, denunciando il titolare all’autorità giudiziaria. Nella piccola azienda venivano fatti lavorare irregolarmente anche alcuni stranieri sprovvisti del titolo di soggiorno. L’operazione ha portato all’elevazione di sanzioni pecuniarie di oltre € 91mila euro suddivise tra le violazioni penali e quelle amministrative.