Rischio diffusione peste suina, la prevenzione al primo posto
Coldiretti ha inoltre evidenziato la necessità di dare il via ad iniziative comuni anche a livello europeo.
La prevenzione al centro per fermare la moltiplicazione ormai fuori controllo dei cinghiali ed evitare gravi emergenze sanitarie come quella attuali dopo il rinvenimento di alcune carcasse di cinghiale tra Piemonte e Liguria vettori di Peste Suina Africana.
Rischio diffusione peste suina
È quanto afferma Coldiretti Brescia nel commentare positivamente l’annuncio dell’assessore regionale Fabio Rolfi sull’istituzione di un’unità di crisi promossa da Regione Lombardia coordinata dalla U.O. Veterinaria (DG Welfare) e composta da rappresentanti della DG Agricoltura, della DG Protezione civile, dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia-Romagna, dei Dipartimenti Veterinari delle Ats, della Polizia provinciale e dei Carabinieri forestali.
Abbiamo più volte evidenziato a livello nazionale e territoriale il rischio della diffusione della Peste Suina Africana (Psa) attraverso i cinghiali - continua Coldiretti Brescia - e la necessità della loro riduzione sia numerica che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. La Peste Suina Africana che – precisa Coldiretti – può colpire cinghiali e maiali ed è altamente contagiosa e spesso letale per questi animali, non è invece trasmissibile agli esseri umani. Un possibile veicolo di contagio possono essere proprio i cinghiali provocano danni ingenti agli agricoltori. La nostra provincia – continua Coldiretti Brescia – è la prima a livello nazionale per numero di maiali allevati: sono infatti oltre 1 milione e 300 mila i capi presenti nelle aziende bresciane, pari al 14% del totale nazionale”.
Le parole del vice presidente
“Serve subito un’azione sinergica su più fronti per tutelare e difendere gli allevamenti dalla grave minaccia della peste suina africana che rischia di causare un gravissimo danno economico alle imprese – interviene Claudio Cestana vicepresidente Coldiretti Brescia e coordinatore della consulta suinicola provinciale - servono interventi immediati per fermare il proliferare dei cinghiali e garantire la sicurezza degli allevamenti ma occorre anche monitorare attentamente la situazione per evitare strumentalizzazioni e speculazioni a danno del settore”.
Coldiretti ha inoltre evidenziato la necessità di dare il via ad iniziative comuni anche a livello europeo perché è dalla fragilità dei confini naturali del Paese che dipende l’elevato rischio di un afflusso non controllato di esemplare portatori di peste.