Covid-19

Terza dose di vaccino, e se sono positivo e non lo so che succede?

Che fare anche quando ci si contagia dopo la terza dose, o dopo la seconda o la prima.

Terza dose di vaccino, e se sono positivo e non lo so che succede?
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Il 2021 si chiude con le terapie intensive del nostro Paese al 13% e i contagi Covid in aumento vertiginoso. La variante Omicron si sta diffondendo tanto velocemente che l'eventualità di non incappare in un contatto (stretto o meno che sia) con un positivo sta diventando una rarità. E tra caos tamponi e caos quarantene, alla fine c'è inevitabilmente chi si contagia (anche se magari asintomatico) e con la prenotazione della terza dose già in tasca non sa più cosa fare. Senza contare quelli che non si rendono nemmeno conto di avere il Covid e vanno a fare il booster...

Cerchiamo intanto di capire come muoversi nel caso di contagio tra un richiamo e l'altro e quali sono le regole in vigore in tal senso, grazie alle ormai irrinunciabili FAQ messe a disposizione dal Governo.

Vaccini, contagi e guariti: le regole

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Ho prenotato la terza dose del vaccino anti-Covid, ma sono diventato positivo prima di farla. Cosa succede?

Intanto bisogna contattare il proprio medico o l'Asl di appartenenza per comunicare l'accaduto e durante la positività, si dovrà rimanere in quarantena.

Una volta negativizzati, non sarà necessario ricorrere alla dose booster del vaccino.

La dose di richiamo andrà fatta trascorso un intervallo minimo di almeno 150 giorni, ovvero dopo cinque mesi dall’ultimo evento (da intendersi come somministrazione dell’unica/ultima dose o diagnosi di avvenuta infezione).

Quindi, l'infezione è come se fosse "un vaccino" perché l'organismo sviluppa gli anticorpi. Come vuole la regola, trascorsi 5 mesi mesi la difesa anticorpale si abbassa e si può ricorrere alla terza vaccinazione.

Ma cosa succede se quando riceviamo la vaccinazione siamo positivi anche se inconsapevolmente?

Premesso che non ci sono informazioni ufficiali sull’argomento specifico (le faq del Governo non ne parlano), tuttavia secondo Massimo Andreoni, primario di Malattie Infettive al Policlinico Tor Vergata, non ci sono controindicazioni nel ricevere la vaccinazione pur essendo positivi al coronavirus senza saperlo. In qualche caso, secondo lo specialista, gli effetti collaterali comuni e non gravi, come febbre e dolori muscolari, sono risultati potenziati, ma non sarebbero state registrate evidenze di eventi trombotici rarissimi e severi.

Ho fatto la terza dose e, successivamente, mi sono infettato. Dovrò comunque fare un richiamo vaccinale in futuro?

Se si è diventati positivi dopo la somministrazione della terza dose non bisognerà fare più nulla se non aspettare i mesi successivi e capire quali saranno le misure adottate dal governo.

Ho fatto il Covid prima o dopo le prime due dosi: devo fare comunque anche la terza dose booster?

Sì, nelle persone vaccinate dopo un’infezione da SARS-CoV-2 (con una o due dosi, in base alle tempistiche e modalità raccomandate) o che hanno contratto l'infezione dopo un ciclo completo o dopo 14 giorni dalla somministrazione della prima dose, è indicata la somministrazione di una dose di richiamo (booster) purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno cinque mesi (150 giorni) dall’ultimo evento (da intendersi come somministrazione dell’unica/ultima dose o diagnosi di avvenuta infezione).

Cosa succede se si diventa positivi dopo aver fatto solo la prima dose?

Se hai contratto il Covid-19 dopo la somministrazione della prima dose di un vaccino che ne prevede due per completare il ciclo primario:

  • Se l'infezione da Covid-19 è avvenuta oltre il quattordicesimo giorno dalla somministrazione della prima dose di vaccino (fa fede la data del primo test molecolare positivo), riceverai la Certificazione verde COVID-19 sia per completamento del ciclo primario che per guarigione.

Se hai contratto il Covid-19 entro quattordici giorni dalla somministrazione della prima dose di vaccino, per ricevere il green pass di ciclo vaccinale primario completato è necessaria una seconda dose, da effettuare entro 180 giorni dall'infezione (fa fede la data del primo test molecolare positivo).

Le persone che hanno già avuto COVID-19 possono fare a meno di essere vaccinate?

La vaccinazione è raccomandata anche per le persone che hanno già avuto l'infezione da SARS-CoV-2, sia in maniera sintomatica che asintomatica. Per le persone con pregressa infezione da SARS-CoV-2 è raccomandato effettuare la vaccinazione entro 6 mesi dalla documentata infezione. Nei soggetti con pregressa infezione da SARS-CoV-2, qualora la vaccinazione venga effettuata entro i 12 mesi dalla guarigione, è possibile somministrare una singola dose di vaccino, anche in caso di un vaccino con ciclo a due dosi. Ciò non rappresenta una indicazione a procrastinare la vaccinazione oltre i 6 mesi dalla avvenuta infezione da SARS-CoV-2. L’eventuale somministrazione di una seconda dose entro i 12 mesi dalla guarigione non è comunque controindicata.
Superato l’intervallo di 12 mesi dalla guarigione, si procederà con un ciclo vaccinale completo.

Che differenza c’è tra dose aggiuntiva e dose " booster"? Quando va somministrata la dose addizionale o la dose " booster"?

Per dose “booster”, si intende una dose di richiamo dopo il completamento del ciclo vaccinale primario, a distanza di un determinato intervallo temporale, somministrata al fine di mantenere nel tempo o ripristinare un adeguato livello di risposta immunitaria, in particolare in popolazioni connotate da un alto rischio, per condizioni di fragilità che si associano allo sviluppo di malattia grave, o addirittura fatale, o per esposizione professionale.

La dose “booster” va somministrata dopo almeno cinque mesi (dal 10 gennaio 2022 i mesi diventeranno 4) dal completamento del ciclo vaccinale primario.

Per dose addizionale si intende invece una dose aggiuntiva di vaccino a completamento del ciclo vaccinale primario, somministrata al fine di raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria.

La (più rara) dose addizionale va somministrata dopo almeno 28 giorni dall’ultima dose.

Ho effettuato la vaccinazione anti COVID-19 all’estero. Quali sono i vaccini riconosciuti equivalenti in Italia, ai fini della certificazione verde?

I seguenti vaccini, somministrati dalle autorità sanitarie nazionali competenti estere, sono riconosciuti come equivalenti a quelli effettuati nell'ambito del Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2:

  • tutti i vaccini per i quali il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio è lo stesso dell’Unione Europea
  • Covishield (Serum Institute of India), prodotto su licenza AstraZeneca
  • R-CoVI (R-Pharm), prodotto su licenza AstraZeneca
  • Covid-19 vaccine-recombinant (Fiocruz), prodotto su licenza AstraZeneca.

Si precisa che tali vaccini sono considerati validi ai fini dell’emissione della Certificazione verde COVID-1.

In quali casi il green pass può essere revocato?

La Certificazione verde Covid-19 può essere revocata in tre casi:

    • se una persona risulta positiva al test per il Sars-Cov-2;
    • se la certificazione è stata rilasciata oppure ottenuta in maniera fraudolenta;
    • nel caso in cui venga sospesa una partita di vaccino anti Covid risultata difettosa.
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