E’ finita l’era del pub Saint Louis: il 31 si abbasserà la serranda
La proprietaria Samanta Comelli ha maturato questa decisione dopo aver dedicato tutta la vita al locale.
Anche le cose belle finiscono. Arriva il momento in cui è necessario mettere un punto e voltare pagina anche se l’impegno, la dedizione e i sacrifici sono stati davvero tanti. Il 31 dicembre, il Saint Louis Pub di via Guglielmo Marconi, a Castrezzato, abbasserà definitivamente la serranda. Lo ha deciso la sua storica proprietaria, Samanta Comelli.
E’ finita l’era del pub Saint Louis: il 31 si abbasserà la serranda
«Avevo 19 anni quando ho aperto - ha raccontato la donna originaria di Marone - Era stata tutta una casualità. Avevo trovato questo locale e con l’aiuto di mio padre, nel 1997, ho iniziato a costruire quello che è oggi il Saint Louis. Era “spaventoso”, ma non ho mai mollato la presa. Avere un palco e dello spazio per fare musica live, oltre che la scelta delle birre e l’offerta in generale, mi ha portato piano piano ad affermarmi. Ho iniziato a pensare alle serate a tema, spettacoli e tanto altro ancora. Poi, nel 2006, ho deciso di acquistare i locali e il pub è diventato completamente mio».
Certamente un capitolo di vita bellissimo ma non senza difficoltà. «Ho dedicato la mia vita a questo posto - ha spiegato - Mia figlia Asia considera il Saint Louis suo fratello. E’ come se fosse cresciuto insieme a lei mentre io cercavo di dividermi tra i suoi bisogni e quelli del locale. Solo quando è diventata più grande le ho permesso di darmi una mano e adesso è pronta ad aprire qualcosa di suo. Ho cercato di trasmetterle la passione, ma allo stesso tempo anche di farle capire che non è semplice, che influisce sulla vita privata e comporta tante spese. Non è sempre stato rose e fiori, ho dovuto fare i salti mortali. Ci sono i fornitori da pagare, le bollette, le tasse e molto altro ancora. Il Saint Louis è stato il mio bambino. Ho dovuto dargli tutto ciò di cui aveva bisogno».
Il pub di Castrezzato è sempre stato un punto di riferimento anche per grandi compagnie che negli anni sono cresciute insieme e che oggi, di tanto in tanto, si ritrovano ancora anche con i figli. La proprietaria stessa, dietro al bancone, ci è rimasta per 24 anni.
«Ho capito che era tempo di chiudere questo capitolo quando durante il lockdown mi sono resa conto di cosa volesse dire avere tempo - ha continuato - Ho 43 anni e ho trascorso gran parte della mia vita in questo locale. E’ stato tanto bello quanto faticoso, ma è tempo di voltare pagina. Continuerò con il bed and breakfast, che si trova sopra, e darò una mano a mia figlia proprio come lei ha fatto con me, ma allo stesso tempo mi riprenderò il mio spazio. Ero andata avanti per “ignoranza” nel senso che non sapevo cosa volesse dire non trascorrere le mie giornate qui, ma il lockdown mi ha restituito il tempo».
Infatti, già dalla riapertura erano cambiati gli orari e non si apriva più dalle 9 di mattina alle 2 di notte, ma solo dalle 16.
«Il rapporto con i clienti è sempre stato incredibile - ha concluso Samanta - C’è sempre stato un clima familiare. Non vedo l’ora di salutare tutti in questi giorni. Stiamo programmando una cena privata dove ognuno porterà qualcosa e festeggeremo insieme. Poi, dall’inizio dell’anno nuovo, prima di affittare, regalerò gli arredi agli interessati. Grazie, grazie di cuore. E’ finita, ma è stato incredibile».