Illegalità ambientale, Brescia comune capofila in Lombardia
Il Codacons fa esposto in Procura.
Brescia vanta un primato che non le fa certo onore, a evidenziarlo e denunciarlo è il Codacons.
In crescita denunce e sequestri
La Lombardia si conferma uno dei territori dove l’illegalità ambientale è più diffusa. Un primato nell’Italia settentrionale. All'interno della Regione Brescia la fa da capofila. Nell'anno 2020 si sono registrati meno reati (1.897) e meno arresti (62), ma è aumentato il numero delle persone denunciate (2.613, +35,2% rispetto al 2019) e quello dei sequestri (561, +5,1%). Brescia, è la provincia più esposta con 451 reati, 373 denunce, 2 arresti, 207 sequestri. Seguono Bergamo (170 reati, 163 persone denunciate, 48 sequestri) e Sondrio (128 reati, 92 denunce, 23 sequestri). La provincia di Milano è ottava con 61 reati, 34 denunciati, 2 arresti, 25 sequestri.
La posizione del Codacons
Una delle inchieste più importanti, che il Codacons ha già toccato, ha riguardato la realtà bresciana e non solo, con i fanghi prodotti dall’azienda Wte scaricati senza adeguati trattamenti nei campi agricoli. In particolare, la Procura bresciana contesta la vendita di 150mila tonnellate di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi e altre sostanze inquinanti, che venivano spacciati per fertilizzanti e smaltiti su circa 3mila ettari di terreni agricoli in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Il Codacons, data la complessità del fenomeno che non sembra attenuarsi, fa esposto in Procura rilevando l'inadeguatezza dei controlli e delle misure preventive poste in essere dalla Pubblica Amministrazione.