All'architetto bresciano Franco Fonatti un attestato di benemerenza dalla Laba
Il suo pensiero: “L’articolazione, l’evoluzione, la differenziazione, il ragionamento sullo spazio...sono questi - sostiene - i fondamentali dell’architettura. Se l’architettura non è in testa, non esiste in nessun altro luogo”.
Al professor Franco Fonatti un attestato di benemerenza dalla Libera Accademia di Belle Arti Laba.
Le motivazioni
Venerdì 10 dicembre, alle 17.30, nella sede centrale di via Don Vender 66, a Brescia, Laba (Libera Accademia di Belle Arti) consegnerà un attestato di benemerenza al prof. Franco Fonatti, architetto bresciano di fama internazionale.
“Per il suo straordinario contributo alla ricerca culturale - osservano Marcello Menni e Francesco Martinelli, rispettivamente direttore e vicedirettore di Laba - espressa attraverso un’intensa attività progettuale che dalla parte pragmatica e costruttiva si è estesa all’estetica, alla forma, alla filosofia e all’arte in generale, con attitudine interdisciplinare, sguardo eclettico e visione globale”.
Bresciano, nato a Breno il 23 marzo 1942, Fonatti quasi per caso si è avvicinato al mondo dell’arte alla fine degli anni ’50, seguendo i lavori del nonno intagliatore e restauratore di mobili. Da lì in avanti, niente sarà più lo stesso: studierà all’estero (Basilea e Vienna), otterrà la cittadinanza austriaca, realizzerà progetti sperimentali e avanguardisti, collaborando - tra gli altri - con figure cruciali del Novecento, da Carlo Carrà a Ernst Plischke. A che, seppur in modi diversi, hanno lasciato una profonda traccia nel suo percorso, legato anche a Laba, “dov’è stato nostro docente e personalità particolarmente significativa, a rappresentare l’attenzione dell’Accademia verso la contemporaneità”.
Parallelamente, negli anni successivi interverrà come visiting-professor in numerosi atenei, fra cui Copenaghen, Salisburgo, Monaco, Innsbruck, Stoccarda, Roma. Nel 2003 Fonatti è tornato a vivere in Italia, nella sua casa di Edolo, dove ancora attualmente abita, dividendosi tra la quiete della Valle e il fermento della città. La sua architettura punta allo spazio della fantasia:
“L’articolazione, l’evoluzione, la differenziazione, il ragionamento sullo spazio...sono questi - sostiene - i fondamentali dell’architettura. Se l’architettura non è in testa, non esiste in nessun altro luogo”.
Il programma
Nel corso dell'evento dopo i saluti del dott. Marcello Menni, direttore Laba seguirà l' introduzione del prof. Pietro Giorgio Zendrini, la Lectio magistralis del prof. Franco Fonatti e la consegna dell’attestato di benemerenza. Dopo le conclusioni del direttore seguirà un momento conviviale .
Chi è Fonatti?
Franco Fonatti nasce a Breno, in provincia di Brescia, il 23 marzo 1942, ma si trasferisce precocemente in Svizzera, dove nel 1963 si diploma al liceo artistico di Basilea. Frequenta quindi l`Istituto Superiore di Architettura e Arte dell'Accademia delle Belle Arti di Viennam dove nel 1968 consegue la laurea in Urbanistica e Architettura. Dopo esserne stato allievo, dal 1970 al 1972 è assistente del prof. Ernst Plischke alla stessa accademia viennese e nel 1984 è titolare della cattedra sulla Teoria della Gestalt (Teoria della forma e configurazione) e Composizione Architettonica Dal 1973 diventa assistente del prof. Gustav Peichl (che sostituisce Plischke), con il quale collabora a numerosi e significativi progetti in area tedesca, ad esempio la sede della televisione austriaca ORTF. Durante il 1981 cura il catalogo della importante mostra tenutasi a Vienna su Carlo Carrà e, nel 1983, quello della mostra dedicata proprio a Plischke, Dal 1983 fino al 2003 è titolare della cattedra di Teoria della Forma e della Figurazione e di Composizione Architettonica all’Accademia di Belle Arti di Vienna. Tornato in Italia, dal 2003 fino al 2006 ha tenuto i corsi di Storia dell’Architettura e di Architettura alla LABA Libera Accademia di Belle Arti di Brescia e dal 2004 fino al 2012 è stato professore di Composizione Architettonica all’Università degli Studi di Brescia. Fra il 1982 e il 1990 Fonatti ha tenuto numerosi corsi e lezioni nelle più importanti Università europee. Da ricordare la sua proposta utopica della Sensomobile Architektur del 1967 che ha avuto eco internazionale. Nel campo professionale, nello stesso periodo, realizza significative architetture ricevendo premi e riconoscimenti; in seguito con alcuni colleghi dell’accademia fonda lo studio NFOG, lo studio si afferma in ambito internazionale e nel 1998 realizza il progetto del comparto Wagramer Strasse in Wien-Kagran con la costruzione di alcune torri per uffici e abitazioni. Negli anni della formazione e poi della carriera professionale a Vienna, Fonatti ha “respirato” i movimenti delle principali tendenze dell’arte e dell’architettura europee e internazionali: esperienze poi riversate anche in pionieristici progetti contestualizzati nel territorio bresciano, realizzati dopo il suo ritorno in Italia, quando si è perlopiù dedicato a concorsi di architettura e alla progettazione di edifici pubblici e privati.