L'Anpi provinciale di Brescia piange la scomparsa di Loris Abbiati
Si è spento a 92 anni, la salma riposa agli Spedali Civili di Brescia.
Lutto per l'Anpi provinciale di Brescia per la scomparsa di Loris Abbiati all'età di 92 anni.
Il ricordo
Così si legge sulla pagina Facebook
Storico compagno, militante antifascista, propositivo e presente in occasione di ogni iniziativa volta a promuovere la memoria della Resistenza e la divulgazione della sua più preziosa eredità - la Costituzione - incarnandone i suoi valori fondanti di eguaglianza, solidarietà e giustizia sociale. Si è sempre distinto nell'Anpi per la sua presenza costruttiva e orientata a coinvolgere i più giovani. Presidente dell'Anppia di Brescia, con la sua umanità e passione, ha contribuito a mantenere vivo il ricordo dei perseguitati politici italiani.
Ora tocca a noi raccoglierne il testimone e trasmetterlo, a nostra volta, con la stessa lucida coerenza.
Grazie Loris!
Ad unirsi al cordoglio anche l'Anpi sezione Turla di Provaglio d'Iseo. La salma riposa agli Spedali Civili di Brescia.
La Resistenza della famiglia Abbiati
Una lunga storia quella della famiglia Abbiati che ha inizio con il padre Luigi. Con la moglie Antonia Oscar, detta Ninì, furono in prima linea nella lotta al fascismo e nella Resistenza; il primogenito Franco, dopo l'arresto della madre durante l'occupazione si era dato alla macchia combattendo in Valdossola, è stato decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare; la figlia Dolores (Lola), cresciuta al confino, è stata staffetta partigiana e, nel dopoguerra, a più riprese, parlamentare del PCI). A lei è intitolata anche la Commissione scuola dell'Anpi di Brescia.
Luigi era un giovane metalmeccanico socialista. Nel 1921 fu a Brescia tra i fondatori del Partito comunista. L'anno successivo si trova in Sicilia ad organizzare i contadini. Viene arrestato a Caltanissetta con altri militanti e rimane in carcere fino all'agosto del 1924, quando è rispedito nel Bresciano con foglio di via e fa in tempo a candidarsi per le elezioni alla Camera, risultando primo dei non eletti. Delegato a partecipare al III Congresso del PCd'I. del 1926 a Lione, Luigi Abbiati tenta di raggiungere la Francia passando da Domodossola con un passaporto falsificato; viene arrestato con altri otto delegati e finisce in carcere per 40 giorni. L'anno successivo, una condanna a cinque anni di confino vede Abbiati finire a Lipari, dove viene raggiunto da Ninì con il piccolo Franco, di soli due anni, e la neonata Dolores. A Lipari nascerà Loris.
Gli Abbiati torneranno al Nord nel 1933, ma non più a Brescia. A Milano la famiglia rimarrà sino al 1937, quando "Gino" Abbiati e Ninì (che avevano ripreso nel capoluogo lombardo la loro attività antifascista) vengono di nuovo arrestati. Altri sei anni di confino tra l'isola di Ponza e le Tremiti, poi, con la caduta del fascismo, il ritorno a Brescia.
Poche settimane di tregua e arriva l'8 settembre del 1943. Ninì viene quasi subito arrestata dai fascisti e rimane in carcere sino all'aprile del 1945; Gino fugge in montagna, come aveva già fatto il suo primogenito, e si aggrega ad una formazione partigiana. Luigi Abbiati combatte i nazifascisti per quasi dieci mesi, ma è catturato e fucilato in località Ponte Casletto di Rovegro.