Qualità della vita: Brescia rimane al 21esimo posto
I risultati dell'indagine condotta da ItaliaOggi e dall'Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con cattolica Assicurazioni.
La città italiana dove la qualità della vita è più alta? Parma. Almeno secondo l'indagine condotta da ItaliaOggi e dall'Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. Nei primi posti domina il Nord, all'ultimo c'è Crotone. Su 107 province analizzate, 63 hanno una situazione buona o comunque sufficiente, le altre 44 sono classificate come scadenti. E Brescia? Il nostro capoluogo si piazza al 21esimo posto esattamente come nel 2021.
Qualità della vita
Nove i fattori analizzati: affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, istruzione formazione capitale umano, popolazione, reddito e ricchezza, sicurezza, sistema salute e tempo libero. Al primo posto generale c'è Parma, che un anno fa era 39esima. Nella classifica generale precede Trento, Bolzano, Bologna e Milano. Quest'ultimo avanza di ben quaranta posizioni (l'anno scorso era infatti 45esima). Negli ultimi posti della classifica ci sono Siracusa, Foggia, Napoli e Crotone, ultima. La città calabrese secondo la classifica è messa male su tanti ambiti: affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, reddito e ricchezza, tempo libero. Male anche Roma, che nella classifica generale passa dal cinquantesimo al 54esimo posto.
L'edizione 2021 dell'indagine mette in evidenza anche come le province italiane hanno affrontato la pandemia. Secondo i risultati raccolti dallo studio anche in questo caso primeggia il Centro-Nord, dove le città hanno mostrato maggiore resilienza, tanto che la ripresa parte oggi proprio da qui.
Le "sotto classifiche" sulla qualità della vita
A fare la graduatoria finale sulla qualità della vita concorrono le varie "sotto classifiche", e analizzandole emergono molti risultati interessanti.
Sul fronte Affari e Lavoro Brescia scende in classifica passando dal 31esimo al 32esimo posto. Andando ad analizzare i sotto-indicatori vediamo che Brescia, per tasso di occupazione nel 2020 era 29esima e ora è 30esima. Per quanto riguarda i protesti (importo medio) il capoluogo passa dalla 51esima alla 55esima posizione. Il tasso di disoccupazione ci vedeva decimi nel 2020 e ora ci vede sesti. Siamo all'85esimo posto (rispetto all'86esimo del 2020) per numero di imprese registrate ogni 100mila abitanti .A livello nazionale il meglio d'Italia è Bolzano, seguita da Bologna, Fermo, Trento e Cuneo. In generale i primi posti sono quasi tutti del Centro-Nord. Chiudono la classifica Agrigento, Napoli, Caserta, Vibo Valentia e Crotone.
La provincia più attenta all'ambiente è invece Reggio Emilia, seguita da Pordenone, Mantova, Parma e Lodi. Milano è undicesima. In fondo ci sono cinque città del Sud: Taranto, Messina, Siracusa, Crotone e Catania. Brescia in questa speciale classifica crolla di un punto passando dal settimo posto del 2020 all'ottavo del 2021. Siamo 102esimi per consumo idrico pro capite (posizione stabile), 80esimi per raccolta rifiuti (come nel 2020) e 24esimi per differenziata (eravamo 19esimi) . Ci piazziamo al 104esimo posto per consumo pro capite di energia (eravamo al 105esimo posto nel 2020) e al 47esimo posto per disponibilità di verde urbano, uno stacco importante rispetto al 2020 quando risultavamo al 25esimo posto. Un buon piazzamento (anche se in calo) in tema di piste ciclabili (dalla seconda alla terza posizione).
Positivo il dato sulla sicurezza che vede passare Brescia dal 65esimo al 48esimo posto. Diversi gli indicatori analizzati: dai reati contro il patrimonio dove siamo 57esimi (69 nel 2020) al numero di omicidi volontari per 100 mila abitanti: 33esimi (eravamo 63esimi nel 2020). Sul fronte del numero di violenze sessuali (sempre ogni 100mila abitanti) Brescia è al 63esimo posto (56 nel 2020). E sul fronte dei furti? Per quanto riguarda quelli d'auto la città si piazza all' 80esimo posto (era 74) e quelli in appartamento è 75esima ( 76 nel 2020) . In Italia il primo posto spetta ad Aosta al primo posto (scalando undici posizioni dall'edizione 2020 del report). Male il nostro capoluogo di regione: Milano è all'ultimo posto ovvero in 107esima posizione. Le città più sicure dopo Aosta sono Rieti, Potenza e Pordenone. Malissimo anche Roma, 101esima. Ma la sicurezza si articola anche nel settore della sicurezza sociale e del disagio sociale. Qui Brescia nel 2021 è al 75esimo posto mentre nel 2020 era al 72esimo.
Per quanto riguarda istruzione e formazione si segnala un importante miglioramento: Brescia passa infatti dalla 45esima alla 31esima posizione. Primo posto per Trieste, che precede Bologna, Trento e Milano. In fondo ci sono Oristano, Trapani, Caltanissetta e Crotone.
Isernia si conferma invece al primo posto per il sistema salute, davanti ad Ancona, Catanzaro e Terni. In fondo ci sono Fermo, Gorizia, Barletta-Andria-Trani, Vibo Valentia e Trento (per mancanza di dati). E Brescia? Dal 45esimo al 43esimo posto. Anche qui gli aspetti valutati sono molteplici: si va dai posti letto in ostetricia (al nono posto da 11esimi) a quelli in cardiologia (rimaniamo stabili al 17esimo posto), oncologia (da 82 a 80esimo posto).
Tempo libero e turismo? In questo campo incidono la diffusione e qualità di agriturismi, alberghi, ristoranti, cinema e palestre. Brescia è al 61esimo. Siamo 64esimi per agriturismi, 33esimi per alberghi, 44esimi per ristoranti, 48esimi per palestre, 89esimi su 107 per librerie e 61esimi per sale cinematografiche ogni 100mila abitanti. Il meglio in Italia è Siena, seguita da Rimini, Aosta e Verbania- Cusio-Ossola. Chiudono la classifica invece Enna, Caserta, Caltanissetta e Crotone.
Reddito e ricchezza si concentrano poi al Nord: prima Milano, poi Trieste, Bologna, Parma e Bolzano. In coda Cosenza, Catania, Agrigento, Napoli e Crotone. Brescia perde quattro posizioni passando dal 36esimo al 40esimo posto. Siamo alla 53esima posizione per reddito medio pro capite disponibile. Stesso piazzamento del 2020 per quanto riguarda la retribuzione media annua (26esimo posto). Sempre in 26esima posizione per ricchezza patrimoniale Pro Capite.