Incontro-scontro al Teatro Gloria per le Fontanelle
Il vescovo Tremolada: “Io voglio che i fedeli preghino in un luogo bello”, l'ex vice sindaco Basilio Rodella gli scrive una lettera.
Incontro pubblico ieri sera al Teatro Gloria di Montichiari dove don Marco Alba e il vescovo Pierantonio Tremolada hanno spiegato le loro ragioni in merito al “giusto processo” per la veggente Pierina Gilli e all'idea di un nuovo santuario alle Fontanelle dove vive il culto per Maria Rosa Mistica.
L'ipotesi di un nuovo santuario alle Fontanelle accende gli animi al Teatro Gloria
Mentre il vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada sintetizzava le sue ragioni al termine dell'incontro di ieri sera dal fondo della platea del Teatro Gloria di Montichiari si è alzato un chiaro grido “Vi faremo la guerra!”, minaccia che ha sorpreso non poco il vescovo. Guerra a difesa dell'ambiente, perché la principale preoccupazione espressa negli interventi del pubblico ieri sera al Teatro Gloria è stata quella che un nuovo santuario alle Fontanelle, con annesse strutture ricettive e infrastrutture, si trasformi in uno scempio di carattere ambientale deturpando per sempre uno degli ultimi siti rimasti incontaminati a Montichiari. Tremolada da parte sua ha provato a far capire che allo studio c'è un progetto che si sta sviluppando nella considerazione del massimo rispetto per l'ambiente ma tra i presenti si è diffuso comunque un atteggiamento di perplessità. Quello che Tremolada vuole, e questo lo ha fatto ben capire, è un luogo di culto più bello dell'attuale per i pellegrini che arrivano da ogni parte del mondo. Come sarà questo luogo più bello non è stato spiegato. Tremolada ha sottolineato che le Fontanelle sono a Montichiari ma ormai sono una realtà che non riguarda più solo Montichiari, sono una realtà più grande. Inevitabile la considerazione che se un nuovo sito di culto sorgerà su suolo monteclarense l'interlocutore principale della Curia dovrà essere l'amministrazione, amministrazione comunale con cui don Marco Alba ha detto di aver già avuto incontri informali. Don Alba, già curato a Montichiari e ora responsabile diocesano del Santuario di Maria Rosa Mistica, nel suo intervento di ieri sera ha spiegato a che punto è il processo relativo alle presunte apparizioni mariane di Pierina Gilli, veggente monteclarense che ha dato il via al culto di Maria Rosa Mistica. “Un conto – ha precisato don Alba - è regolamentare il culto e un conto è lo studio dei presunti veggenti che sono all'origine del culto mariano. L'esito delle indagini recenti – ha sottolineato don Alba – rivaluta molto sul piano psico-fisico e spirituale la figura di Pierina Gilli. Padre Gian Matteo Roggio, esperto di apparizioni mariane, ha evidenziato che si è di fronte a un fenomeno molto complesso e rivaluta nettamente le esperienze mistiche di Pierina Gilli definendole MISTICA POPOLARE nel senso che lei avrebbe vissuto in chiave mistica la fede del popolo. Una vicenda che richiederà ulteriori approfondimenti”. Don Alba ha detto che Pierina Gilli aveva bisogno di un “giusto processo” e che le conclusioni a cui si sta arrivando sono ben diverse da quelle che la presentavano come “intossicata da sostanze stupefacenti”. L'ex vice sindaco Basilio Rodella al termine del suo intervento in cui ha espresso viva preoccupazione per la salvaguardia ambientale del colle di San Giorgio e dell'area circostante, non ha escluso la nascita di un comitato per la tutela del paesaggio che si faccia interlocutore con i soggetti interessati alla costruzione di un nuovo santuario alle Fontanelle. Contrarietà all'idea che la zona possa essere deturpata da nuova cementificazione è stata espressa da Luciano Gerlegni in qualità di presidente del Circolo Legambiente Montichiari.
La lettera dell'ex vice sindaco Basilio Rodella al vescovo Tremolada letta ieri sera in pubblico al Teatro Gloria
“Eccellenza, La ringrazio per essere giunto qui a Montichiari, questa sera, a presentare il nuovo santuario delle Fontanelle. Premetto che quanto sto per dirLe non rappresenta solo il mio pensiero, ma il sentire di molti Monteclarensi che ho incontrato negli ultimi mesi e che mi hanno chiesto di essere il loro portavoce. Questa lettera è quindi il sunto delle posizioni che ho raccolto e condiviso con molti cittadini di questa Comunità negli ultimi mesi. La informo inoltre, per estrema chiarezza, che non ho alcun interesse privato sulla questione Fontanelle; non ho aree di proprietà da tutelare né interessi palesi od occulti di altro genere; e non abito neppure nei paraggi. I Monteclarensi in generale, e io nel particolare, non siamo contrari al culto della Madonna delle Fontanelle; non siamo contrari a chi lì si reca a pregare o semplicemente per trascorrere in serenità una parte del proprio tempo. Non c’è in noi, dunque, nessuna preclusione verso il luogo di preghiera. I Monteclarensi, invece, hanno spesso mal sopportato piuttosto la non chiarezza sulla gestione di quel luogo. Sarò diretto e mi scuso sin d’ora se quanto le sottolineerò potrà in qualche modo disturbarla: Le dirò cose che, forse, Lei ignora. Credo che la chiarezza sia una delle forme per mezzo della quale possa essere esplicitata la Carità, e spero che i nuovi termini del problema che cercherò di esporLe diventeranno elementi dirimenti, per Lei, che è chiamato a prendere decisioni che interessano la nostra intera Comunità. I rilievi che Le vado ad offrire si dividono in due tematiche; una religiosa e l’altra civile. Tematica religiosa: E’ stato detto e scritto, sugli organi di stampa, che la richiesta di costruire il nuovo santuario sia arrivata da Roma. E’ possibile prendere visione o anche solo conoscere il documento che riporterebbe questa richiesta? Leggo, sento e mi appare evidente che sulla veggente Pierina Gilli sia in atto una manovra tesa a “riqualificare” questa figura, a detta di alcuni bistrattata e negletta dai più. Come si concilia questo nuovo corso con il passato che ha visto quasi tutti gli Abati di Montichiari contrari a questo nuovo atteggiamento? In questo modo, infatti, verrebbe messa in discussione la credibilità e l’operato di Mons. Vigilio Mario Olmi, Abate di Montichiari per tanti anni e Vescovo ausiliare, che ben conosceva la vicenda nei minimi dettagli e che ha contrastato il culto della Madonna delle Fontanelle fino alla sua morte. Tutti i Monteclarensi ricordano i cartelli affissi fuori dal Duomo in cui c’era scritto “…Le cosidette apparizioni della Madonna Rosa Mistica a Montichiari non hanno alcun fondamento di credibilità. Il culto della Madonna delle Fontanelle non è approvato e perciò non può essere praticato né favorito. Quanti diffondono pubblicazioni o organizzano pellegrinaggi turbano la fede dei credenti, portano disagio nella vita della Parrocchia, gettano il discredito sulla religione Cattolica…”. Così anche i vescovi, che hanno preceduto il suo mandato, si sono pronunciati contro la veridicità delle apparizioni della Signora Gilli. Cito, come esempio tralasciandone altri, quanto ha detto da Mons. Bruno Foresti nel 1984, dopo le perplessità sulle apparizioni delle Fontanelle avanzate dall’allora Cardinale Ratzinger come responsabile della “Congregazione per la Dottrina sulla Fede” scriveva “…le così dette apparizioni della Madonna Rosa Mistica a Montichiari non presentano motivi di credibilità…” Questa affermazione ha il sapore e valore di una pietra tombale sull’intera questione. Ora è curiosa e francamente degna di sospetto questa drastica inversione di tendenza sulla vicenda che non porta certamente serenità nella Comunità Cristiana monteclarense. Le testimonianze e i documenti fino ad ora qui conosciuti che riguardano la Signora Gilli sono chiari e non lasciano spazio a cambiamenti di pareri o rivalutazioni di alcun genere: se Lei Eccellenza o l’apparato Curiale, foste in possesso di nuovi documenti e testimonianze vorremmo poterle conoscere per, eventualmente, poter cambiare idea sulla veggente che, per quanto ci risulta, aveva problemi. Il Cardinale Ladaria Ferrer in data 13 novembre 2012 scriveva a Sua Eccellenza Mons. Luciano Monari in riferimento alle Fontanelle “… si regolino attentamente i risvolti patrimoniali legati ai luoghi di culto …”. In merito a questo aspetto a Montichiari molti hanno avuto, e ancora molti hanno, perplessità in riferimento agli aspetti patrimoniali e alla gestione degli stessi. Questo, certamente, non pone a favore di azioni che, senza ombra di dubbio, vedranno in futuro molto denaro circolare. Erigere un nuovo tempio in un territorio come quello monteclarense che conta 30 chiese (si veda a tal proposito il volume di Mons. Angelo Chiarini), di cui circa 25 aperte al culto, pare incomprensibile ed un autentico spreco di risorse. Molte di queste chiese hanno bisogno di manutenzioni importanti, gli oratori non sono a norma e a breve si dovrà intervenire seguendo i dettami delle leggi vigenti. Come si può pensare di spendere 8/10 milioni di euro per la nuova chiesa delle Fontanelle quando il territorio presenta ben altre priorità? Al riguardo, non è sufficiente dire, come qualcun altro ha già fatto, che le risorse sono private e la spesa non graverà sulla chiesa bresciana. La Chiesa è una e, credo, non possa essere divisa a seconda dei portafogli di singole associazioni o enti di vario tipo. Da ultimo, ma certamente non meno importante, la mancanza di nuovi sacerdoti: ho letto che quest’anno, per la prima volta nella storia, nessun nuovo seminarista ha avviato il suo corso di studi per diventare prete in provincia di Brescia. Come si pensa di gestire le future Comunità Ecclesiali se si impiegano persone consacrate per una chiesa/edificio che non serve? E, poi, vogliamo rammentare che tutti i santuari mariani o dedicati ad altre figure esemplari sparsi per il mondo (tranne pochissime eccezioni) sono in gravissima crisi economica. Se vi fosse la necessità di dare maggiore decoro al santuario delle Fontanelle e fornire migliore accoglienza ai molti fedeli che qui si recano a pregare si intervenga con moderazione sulla costruzione esistente. Oppure si utilizzi una delle molte chiese, sparse sul territorio monteclarense, sotto utilizzate o perennemente chiuse e vuote. Tematica civile: L’art. 9 della Costituzione afferma che il paesaggio va tutelato. Nei giorni scorsi c’è chi ha detto e scritto che l’edificazione del nuovo santuario è fatto da privati, con soldi di privati su terreno di privati; così la questione verrebbe trattata come una normale vicenda edilizia. Mi permetto di dissentire fortemente. La proprietà privata è inviolabile, così come sono inviolabili i principi racchiusi nella Costituzione, in particolare il già citato art. 9 che tutela il verde ed il paesaggio come entità complessa e che appartiene a tutti. Se un privato costruisce un edificio che vìola una visuale particolarmente pregiata, modifica la viabilità sedimentata da secoli e costringe la gente a cambiare abitudini consolidate, il privato danneggia diritti legati alla Comunità tutta. E, la vicenda del nuovo santuario presenta tutti gli aspetti di una violazione evidente e non più recuperabile, qualora fosse messa in opera, del Paesaggio delle Fontanelle. A questo evidentissimo danno paesaggistico si aggiunge il carico viabilistico con tutte le questioni legate all’inquinamento dell’aria e alla costruzione di una nuova viabilità che non può essere solo circoscritta al santuario attuale, il consumo di suolo con nuovi parcheggi, lo spreco di suolo per le nuove pertinenze previste e la futura e certa corsa alla costruzione di nuovi alberghi, punti ristoro con la indispensabile necessità dei conseguenti collegamenti fognari e dell’urbanizzazione di tutta l’area circostante. L’area delle Fontanelle è l’ultimo lembo di paradiso rimasto integro a Montichiari. Questa Comunità è stata vessata in passato, lo è ancora oggi, e non si conosce per quanti decenni futuri ancora lo sarà, in modo indegno, con la vicenda discariche; ha vissuto la tragica vicenda della legionella senza, al momento, venire a capo di nulla; è stata obbligata, per ora solo nel progetto, con evidenti ed incomprensibili costrizioni, come Lei ben sa, ad ospitare il mega depuratore del Garda a poche centinaia di metri dall’attuale santuario delle Fontanelle; è “chiamata” ad ospitare un immenso impianto di biogas proprio di fronte alle Fontanelle sulla sponda destra del fiume Chiese; non ci possiamo permettere di consumare suolo nell’ultimo angolo di verde, degno della bellezza del creato, che ci è rimasto. Intervenire urbanisticamente sull’area delle Fontanelle è impresa ardua. Farlo cercando di seguire i dettami che sono contenuti nell’ultima Enciclica di Papa Francesco è ancora più difficile. Si legge, nella Laudato Si’, tra i moltissimi passi significativi … “Non si addice agli abitanti di questo pianeta vivere sempre più sommersi da cemento, asfalto, vetro e metalli, privati del contatto fisico con la natura ”... Spostare il santuario a mezza costa, sul colle posto a sud - est (come risulta evidente dai sondaggi archeologici in corso) risulta un’inaccettabile provocazione per il luogo e per le risorse che verrebbero usate che potrebbero essere impiegate in modo più proficuo. Costruire sul colle di san Giorgio il nuovo santuario significa distruggere l’ultima linea di difesa di quell’area incontaminata. Lo sappiamo tutti, fatto il santuario arriveranno gli alberghi, i negozi di souvenir e tutto quanto si può tristemente osservare fuori dagli altri Santuari Mariani sparsi per il mondo. Da sempre in molti hanno posto la loro attenzione verso le aree circostanti al Santuario con appetiti edificatori che nulla hanno a che fare con i Fedeli e la Devozione che si è radicata in questo sito. A molti Monteclarensi questa operazione più che un atto di Fede sembra un’azione con caratteristiche immobiliari. Preoccupazioni suffragate dai abusi che la Fondazione preposta a gestire l’area ha fatto negli anni, alcuni dei quali ancora non sanati. Qui non si può sbagliare. L’impegno è enorme e non può essere guardato solo con gli occhi della Fondazione (vera interessata, da sempre, al grande progetto) che sovrintende il Santuario, ma deve essere necessariamente visto come qualcosa che riguarda tutta la Comunità monteclarense con il suo territorio. Il Santuario sul colle c’è già. Si tratta della chiesa longobarda del VII sec. circa, identificata al catasto austriaco San Giorgio al Monte, che potrebbe essere intitolata a San Giorgio e Rosa Mistica (titolo dell’attuale Santuario). Questa chiesa va restaurata e vanno creati percorsi naturali/sterrati da poter percorrere a piedi. A circa 3/400 metri dall’attuale Santuario esiste la cascina monastero San Giorgio Basso (fino a metà del secolo scorso ospitava decine di famiglie numerose) già censita in una bolla papale del XII sec., che potrebbe accogliere tutte le nuove strutture che fossero necessarie allo scopo. Qui potrebbe sorgere la residenza per sacerdoti anziani di cui si parla, un ostello per giovani, un ristorante, un centro culturale mariano o dedicato alle necessità evangeliche e…ogni altra costruzione a cui si potrebbe pensare. Costruire ex novo non ha senso. Questo è il percorso che va necessariamente condiviso con tutta la popolazione di Montichiari: non può essere calato ed imposto dall’alto come molte altre vicende che hanno caratterizzato il passato recente della nostra Comunità. La ringrazio infinitamente, e con sincerità, per il tempo che vorrà dedicare a queste considerazioni, sperando che quanto sopra espresso possa portarla a riconsiderare tutta la vicenda. Le comunico che è nell’animo di molti Monteclarensi di costituire un Comitato a Protezione del Paesaggio delle Fontanelle che perseguirà tutte le strade possibili per tutelare questo sito; spero che anche Lei voglia farne parte”.