Spazio venti, inaugurato il progetto di co-housing
Un luogo dove educare all'autonomia, soprattutto i soggetti più fragili.
Spazio venti - Casa Giuseppe Aveni ha aperto questa mattina le sue porte, un progetto importante che sarà d'aiuto a molti giovani.
Il progetto di co-housing
Situato in viale Motta 26, nei pressi delle Scuole Rogazionisti, Spazio Venti è divenuto realtà grazie alla collaborazione di più enti che condividono sensibilità ed interessamento al progetto: il Comune di Desenzano del Garda con i Servizi sociali, la Cooperativa La Sorgente, l’azienda Garda Sociale, la Congregazione Padri Rogazionisti e la Fondazione Cariplo. "Spazio Venti è nato quasi per caso a inizio 2020 - ha spiegato il presidente de “La Sorgente” Paolo Guglielmi - Durante la pandemia c’è stato il momento di studio e scambio di idee, alla fine siamo riusciti a presentare il progetto alla Fondazione e la conferma del contributo risale a luglio 2020. In un anno, nonostante difficoltà e distanze, ce l’abbiamo fatta”. L’obiettivo è concretizzare dei percorsi all’autonomia per ragazzi in uscita dallo stato di tutela, al compimento dei 18 anni. “Per noi è importante pensare a questo anello mancante – ha aggiunto il presidente - Spesso in comunità i giovani sono curati e non si pensa al dopo, all’indipendenza”. Sono cinque i posti a disposizione, e tre le diverse zone o dispositivi educativi, chiamati come i venti del lago Peler, Ander e Ora: è interessante riflettere sulla scelta del nome, “Spazio Venti” che rappresenta sia l’età che il vento stesso. Suddiviso in co-housing, alloggi in autonomia ed un uno spazio di comunità che potrà essere sfruttato per attività e laboratori aperti anche a utenti esterni, il progetto è una novità sul territorio, un’esperienza di scambio di buone pratiche. Il taglio del nastro, da parte dell’assessore delegato Annalisa Colombo, è stato seguito dalla visita degli spazi; hanno presenziato all’evento anche il sindaco di Desenzano Guido Malinverno, la vicepresidente di Fondazione Cariplo Valeria Negrini, la responsabile del servizio tutela minori di Garda Sociale Marta Gorgaini e rappresentanti dei Padri Rogazionisti