La denuncia di un'ex dipendente: "Discriminazione sessuale in Comune"
In tribunale finiscono il primo cittadino e il vicesindaco.
Sindaco e assessori finiscono in tribunale, accusati di discriminazione sessuale.
La denuncia
Succede a Calcinato dove il sindaco Nicoletta Maestri, il vicesindaco Mirco Cinquetti e l’assessore alla sicurezza Stefano Vergano sono stati denunciati dalla dipendente Federica Lombardo, ex capoarea dell’ufficio tecnico per illegittimità della mancata attribuzione della posizione organizzativa ma soprattutto, di gravità più estesa, per discriminazione sessuale.
Atteggiamenti discriminatori
Stando a quanto emerge dalle memorie redatte dallo studio Brugnatelli Associati, i tre amministratori sarebbero responsabili di atteggiamenti discriminatori nei confronti della dipendente Lombardo e della moglie, Luisa Zampiceni, comandante capo del Comando Intercomunale di Polizia Locale dei Comuni di Calcinato, Lonato e Bedizzole. Il tutto a seguito del coming out della donna e della confessione legata al desiderio di unirsi civilmente alla compagna.
Accusati di discriminazione sessuale
Risale infatti alla primavera del 2020, la confessione da parte della Lombardo alla Giunta comunale (con la quale teneva un rapporto di fiducia) di essersi legata sentimentalmente con la signora Zampiceni, comunicando nel contempo l’intenzione di unirsi civilmente a quest’ultima, come poi effettivamente avvenuto nel giugno dello scorso anno.
Un repentino cambiamento di atteggiamento
Nel ricorso viene evidenziato come, dopo qualche mese, gli esponenti della Giunta comunale abbiano iniziato ad assumere atteggiamenti e condotte discriminatorie nei loro confronti. A seguire la decisione da parte del primo cittadino di allontanare la donna destinandola ad altro comune.
La dipendente si sente vittima di strumentalizzazione
La dipendente ritiene di essere stata oggetto di una strumentalizzazione messa in atto dal sindaco e dai due assessori leghisti che da sempre avrebbero manifestato atteggiamenti discriminatori nei confronti della Lombardo e della Comandante Zampiceni, fino ad allora fedelissime della Giunta. Dopo l'auidizione dei vari testimoni, tra poche settimane è attesa la sentenza da parte del giudice.
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