Humanitas di Milano, morti due operai bresciani nel deposito di azoto liquido
Il 46enne residente a Mazzano lascia due figli adolescenti, il 42enne di origine indiana era padre di due bimbi piccoli.
Una triste vicenda, un ennesimo incidente sul lavoro il primo (in ordine di tempo) di cinque accorsi nella sola giornata di ieri (martedì 28 settembre) in Italia.
Chi sono i due operai?
Le vittime sono Emanuele Zanin e Jagdeep Singh; il primo 46 anni e padre di due figli adolescenti risiedeva a Mazzano mentre il secondo, 42enne di origine indiana e padre di due bimbi piccoli si era da poco trasferito da Malonno a Piancamuno, da sedici anni risiedeva in provincia di Brescia.
Il tragico epilogo alle 11.30
Erano da poco passate le 11, i due dipendenti di un'azienda di autotrasporti della Vallecamonica, erano impegnati a caricare un serbatoio con il gas la quale temperatura raggiunge solitamente i - 200 gradi, un'operazione sicuramente pericolosa ma alla quale i due erano abituati. Alle 11.30 l'incidente, l'azoto liquido li ha travolti; le ustioni da congelamento si sono rivelate fatali.
In corso le indagini
Per comprendere nel dettaglio cosa sia effettivamente andato storto causando la dipartita dei due operai trovati a terra senza vita nei laboratori del Campus universitario collegato all'ospedale Humanitas a Pieve Emanuele in provincia di Milano, la Procura milanese ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo al momento a carico di ignoti; è stata inoltre disposta l'autopsia dei due corpi.
Cordoglio
Nel frattempo su Facebook non sono mancati messaggi di cordoglio nei confronti dei due uomini, vicinanza e profondo cordoglio sono stati espressi anche da parte dell'ospedale Humanitas di via Alessandro Manzoni 56 a Rozzano (in provincia di Milano).