In assenza dei vaccini, con la variante Delta i ricoveri Covid potrebbero raddoppiare
L'analisi è stata pubblicata su The Lancet. Sui 40 mila casi accertati in Inghilterra tra il 29 marzo e il 23 maggio, meno del 2% aveva completato il ciclo vaccinale
In assenza dei vaccini, con la variante Delta i ricoveri Covid potrebbero raddoppiare
Che la variante Delta del Covid sia stata il motore della ripresa dei contagi è ormai assodato. Meno noto però, almeno fino a questo momento, è l’impatto che avrebbe avuto la sua diffusione, in assenza dei vaccini, sui sistemi sanitari: secondo un’analisi pubblicata sulla rivista medico-scientifica inglese The Lancet la variante Delta potrebbe raddoppiare i ricoveri ospedalieri
Come riportano i colleghi del portale News Prima la ricerca, che fino ad oggi risulta essere la più accurata sull’argomento, è stata condotta dai ricercatori della Public Health England e dell’Università di Cambridge su un campione di oltre 40 mila casi accertati in Inghilterra tra il 29 marzo e il 23 maggio, periodo in cui la mutazione ha iniziato a diffondersi in Gran Bretagna. Lo studio ha dimostrato come il rischio di essere ricoverati o quantomeno di passare da un pronto soccorso è di oltre 1,5 volte superiore rispetto al normale.
Questi dati potrebbero spaventare, soprattutto in ottica futura, ma fortunatamente la ricerca svolta dagli scienziati inglesi dimostra nuovamente la validità dei vaccini nella lotta al virus: la maggior parte dei soggetti infettati non era vaccinata, il 26 per cento dei contagiati aveva ricevuto solo la prima dose e meno del 2 per cento del campione aveva completato il ciclo vaccinale.
Non è quindi possibile, come hanno precisato gli stessi autori dello studio, trarre conclusioni statisticamente significative sul rischio maggiore di ospedalizzazione riguardo le persone vaccinate che successivamente mostrano sintomi. Al contrario l’analisi mostra chiaramente il rischio di ricovero per coloro che rifiutano il vaccino o sono parzialmente coperti dalla prima dose.
«La nostra analisi dimostra che se non si disponesse dei vaccini, una epidemia dovuta alla variante Delta peserebbe molto di più sui sistemi sanitari, che se fosse causata dall’ Alpha», ha spiegato Anne Presanis, statistico senior dell'Università di Cambridge e co-autrice dello studio.
Cosa è la variante Delta
La variante indiana del Covid, o variante Delta, è definita Variante B.1.617.2. Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, in Italia è diffusa in più del 94 per cento dei casi.
È classificata come Voc, Variants of Concern, ossia “variante preoccupante”: una per la quale vi è evidenza di un aumento della trasmissibilità e di una malattia più grave, collegata a un aumento dei ricoveri e dei decessi. Dopo una dose di vaccino vi è una ridotta efficacia di neutralizzazione del virus, mentre dopo due dosi l’efficacia è ottimale.
Secondo recenti dati relativi a pazienti indiani e britannici, la variante indiana può provocare particolare compromissione dell’udito e grave compromissione del tratto gastrointestinale dovuta soprattutto al formarsi di trombi a livello dei vasi intestinali.