Scattano le prime sospensioni per i medici e gli infermieri "No Vax"
Centocinquanta hanno ricevuto la notifica, ma sono molti di più quelli non ancora vaccinati o che non hanno ancora prenotato la prima dose.
Sono soprattutto infermieri, un centinaio, ma ci sono anche medici e tecnici radiologi e della riabilitazione. In tutto più di 150 persone, che non si sono ancora vaccinate e che non hanno neppure prenotato la prima dose. Insomma, non hanno la minima intenzione di sottoporsi al vaccino anti Covid. Però la legge 76/2021 parla chiaro: il vaccino è obbligatorio per «gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali». Pena la sospensione. E a Brescia sono scattate le prime sospensioni dopo la verifica di Ats circa l'inosservanza dell’obbligo vaccinale. Non possono più avere contatti con i pazienti e se il datore di lavoro non riesce a trasferirli ad altre mansioni scatta la sospensione senza retribuzione. Fino a che non cambieranno idea e non si sottoporranno al vaccino, ma entro fine anno.
Strutture in difficoltà
Il problema che questi 150 sono solo la punta dell'iceberg, nel senso che la fila dei «no vax della sanità» è dieci volte più corposa solo nelle strutture bresciane e se la sospensione dello stipendio non farà cambiare idea c'è il rischio concreto che gli ospedali e le case di riposo si ritroveranno con gravi emergenze di personale.