Niccolò Fabi, con la sua musica ha narrato la vita al Vittoriale degli Italiani
Due ore di grande musica e riflessioni sulla vita, un palco sul quale non solo il cantante è protagonista, un perfetto connubio tra talento e umanità.
Grande protagonista del Festival Tener-a-mente della serata di ieri (domenica 18 luglio) Niccolò Fabi ha dimostrato di possedere, accanto all'indiscusso talento, tutta l'umiltà che è tipica dei più grandi.
Un'attesa durata un anno e mezzo
L'entrata in scena dell'artista e della band è stata accolta da un grande applauso da parte del pubblico, Fabi risponde ringraziando per la pazienza avendo aspettato tutto questo tempo per assistere ad un concerto che avrebbe dovuto tenersi un anno e mezzo fa. A parlare poi è la musica con Evaporare seguita da Una somma di piccole cose
Sono stato già su questo palco meraviglioso nel 2017, pochi anni fa ma, con quello che è successo, mi sembra un tempo lontanissimo. Questa pandemia per me ha rappresentato un periodo poco creativo, diversamente da quanto si possa pensare ovvero che situazioni così forti dal punto di vista emotivo rappresentino terreno fertile per gli artisti - ha dichiarato- Sono abituato a collegare la scrittura ad un viaggio o ad un movimento per questo non sono stato creativo probabilmente. Questa canzone è nata da un viaggio dieci anni fa in Provenza mentre stavo attraversando un periodo molto complicato con il desiderio di raffreddare quanto mi stava accadendo. Trovai una radura, appoggiai la testa al volante: in quel momento ricordo di aver percepito una forma di conforto e di pace nella quale ho saputo trovare la priorità nelle cose. Sono quindi tornato nella stanzetta che avevo affittato e, in mezz’ora, è arrivata questa canzone come se qualcuno me la stesse dettando.
La canzone in questione è Elementare che fa seguito a Filosofia agricola e a È non è, successivamente Il primo della lista, La promessa, Amori con le ali, Una buona idea e Diventi Inventi.
La possibilità di poter viaggiare suonando era un mio grande desiderio non solo per stare sul palco ma per poter vivere tutto quello che precede il momento del concerto vero e proprio; stare insieme ad un gruppo di persone che riescono a trovare un'intesa per far accadere questo miracolo che è il concerto, far risvegliare in voi ricordi e speranze. Volutamente su questo palco il cantante non è al centro perché il protagonista non è solo il cantante ma lo sfondo: in questo caso potrebbe essere il lago o quello che esso riflette. Ed è per questo che su un palco è bello che avvenga anche uno scambio di voci.
Sul palco tutti protagonisti
Fabi passa così «la palla» ai musicisti presenti con lui sul palco dando loro la possibilità di cantare un loro pezzo: a cominciare da Pier Cortese con Te lo ricordi, a seguire Roberto Angelini con Condor e Alberto Bianco con Fantastico. La staffetta torna nelle mani di Fabi che riprende la «corsa» con Io sono l'altro ed Ecco.
Non è mai semplice trovare canzone giusta dopo Ecco che rassomiglia al grido quasi conclusivo di una battaglia perduta nel non riuscire a trattenere a tutti i costi qualcosa. La più adatta, da questo punto di vista e che condivide con Ecco la sensazione della paura nel non riuscire a gestire l'inafferrabile separazione finale, che risulta essere più forte di qualsiasi umano tentativo è Vince chi molla.
Una mano sugli occhi, Costruire e Scotta, in conclusione dopo l'uscita dal palco Facciamo finta, Negozio e Lasciarsi sulle note della quale il pubblico si è alzato in piedi, appagato da una serata di grande musica nella quale sono stati offerti importanti spunti di riflessione sulla vita che Fabi è riuscito a raccontare in musica.
Veronica Crescente