PiùLuce! 2021, rinascita tra Poesia e musica all'anfiteatro del Vittoriale
A calcare la scena gli attori Roberta Barbiero, Fabio Gandossi e la travolgente Bandakadabra, curatela artistica di Paola Veneto.
Esorcizzare la morte celebrando la vita avendo come lieto fine la rinascita.
Oltre le tenebre
Questa la magia che si è esaudita ieri sera (sabato 17 luglio) nella splendida cornice dell'Anfiteatro del Vittoriale degli Italiani recentemente ricoperto di marmo rosso veronese, al termine della quale, davvero, gli spettatori hanno avuto la sensazione di vedere e sentire dentro di se Più Luce, dopo le tenebre del periodo pandemico.
Musica e riflessioni
A calcare la scena sono stati gli attori Roberta Barbiero e Fabio Gandossi con la musica della Bandakadabra e la sua funeral march che ha fatto vivere l'esperienza dei funerali a New Orleans: un’esperienza incredibile, catartica per i congiunti del defunto e allo stesso tempo coinvolgente e preziosa per tutta la comunità. Sul finale, uno straordinario momento di grande musica, di celebrazione della vita sui ritmi coinvolgenti di When the Saints Go Marching In e That's Amore capace di trascinare il pubblico il quale feedback è stato di grande partecipazione battendo le mani a ritmo.
Emozioni da condividere
Con la guida di Fernando Pessoa, i riflettori sono stati puntati su alcune riflessioni esistenziali che hanno tenuto in una particolare tensione, i sensi e l'anima di ciascuno dei presenti: ognuno si è riconosciuto in un aspetto o in quell'altro e sappiamo che maggiore è la capacità di riconoscerci in ciò che viene narrato e maggiore è l'attenzione che a ciò rivolgiamo. Ad essere messo in luce, nel senso dell'essere portato fuori dalla nostra interiorità, come maieutica socratica, grazie alle parole de Giorni dell'Inquietudine l'umana sensibilità agli eventi naturali esterni, lo stupore nel comprendere l'esistenza di altre anime che non siano la nostra anima così come di altre coscienze che non siano la nostra coscienza, tanto da arrivare ad interpretare il prossimo, alla stregua di un paesaggio. Quel rapporto con l'altro che è venuto meno durante il lockdown nel quale ognuno di noi ha potuto, talvolta provare un senso di felicità traslata, inafferrabile, lontana dalla realtà ma nel contempo così tremendamente vera, sorretta dalla speranza di quel poi nel quale la luce sarebbe tornata a brillare.
Sono molto felice di essere qui questa sera-ha dichiarato Paola Veneto che ha firmato la curatela artistica- Questo non è un evento come tutti gli altri. Coloro che sono qui, sono qui perché hanno forse voluto con Pessoa abbassare la febbre del sentire. Noi però vogliamo alzare la febbre di vivere che è l'unica che ci meritiamo in questo momento dopo questo periodo così difficile.
Sono stati poi letti dalla stessa Paola Veneto i contributi del pubblico inquieto come da lei stessa definito, che ha voluto inviare un contributo, descrivendo con parole proprie le emozioni provate in questo periodo pandemico nel quale, ahimè, tutti siamo stati senza volerlo, protagonisti. L'evento, giunto alla sua quarta edizione, è parte dell'edizione 2021 del Festival Tener-a-mente.
Veronica Crescente