Violenza nei confronti della compagna: condannato a 8 anni e 2 mesi
L'operazione dei carabinieri era partita dalle percosse nei confronti della madre di lui. Il pontogliese era già noto alle Forze dell'ordine per altri reati.
Dopo l'arresto avvenuto a febbraio del 2020, il pontogliese classe '76, è stato condannato a 8 anni e 2 mesi per lesioni, violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti della compagna. L'operazione dei carabinieri era partita dalle percosse nei confronti della madre, vicenda affrontata in un processo a parte.
Violenza nei confronti della compagna: condannato a 8 anni e 2 mesi
E' arrivata ieri, martedì 6 luglio, la condanna a 8 anni e 2 mesi per il pontogliese accusato di lesioni, violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti della compagna. L'arresto era avvenuto nel febbraio del 2020. Attualmente l'uomo si trova ancora in carcere a Milano.
La vicenda
L’uomo, classe 1976, era già noto alle Forze dell’Ordine per altri reati. Era stato arrestato anche perché aveva alzato le mani contro la madre (processo a parte). L.I., che in passato ha avuto seri problemi di tossicodipendenza, è un uomo conosciuto in paese, proprio a causa dei numerosi problemi con la legge. In modo particolare era finito nei guai per reati contro il patrimonio. Ma quello che aveva fatto nel 2019 era stata probabilmente la cosa peggiore. Il 44enne aveva alzato le mani contro la madre, pontogliese classe 1944. In quel periodo, tra le altre cose, lui e la compagna vivevano proprio sotto il tetto dell’anziana, che nonostante la drammatica situazione, si prendeva cura ancora del figlio. E lui come l’aveva ripagata? Riempiendola di botte e mandandola all’ospedale. La donna, non era riuscita a trovare la forza e il coraggio per denunciare il figlio. A farsi sentire, su precise domande degli inquirenti, era stata una parente dell’anziana. Anche se i lividi sul corpo della donna parlavano da soli. L’uomo era stato denunciato per maltrattamenti in famiglia e costretto ad allontanarsi dalla casa della madre.
La compagna picchiata
I due, dopo aver lasciato l’abitazione della pontogliese, avevano dormito un po’ ovunque, a volte anche per strada, a dimostrazione di una situazione di estremo disagio. Solo nell’ultimo periodo i due fidanzati, avevano trovato una sistemazione in una casa del Comune di Pontoglio. Neanche il tempo di tornare a vivere normalmente e stabilmente sotto un tetto, che l’uomo è tornato ad alzare le mani contro una donna. Questa volta contro la sua compagna. La donna, però, questa volta ha trovato il coraggio di alzare la testa e dopo essersi fatta visitare e curare da un medico, ha raccontato tutto quanto. Tuttavia, come la madre del compagno, non ha sporto denuncia. Anche in questo caso sono stati i carabinieri a ricostruire nel dettaglio la situazione con il supporto dei referti medici.
L’aggressione è avvenuta all’inizio di febbraio e settimana scorsa i militari della stazione di Chiari, agli ordini del comandante Davide D’Aquila, hanno eseguito il provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Brescia. Il bruto è stato arrestato e portato in carcere a Brescia in custodia cautelare. Un atto dovuto, visto che l’allontanamento dalla casa della madre (sempre monitorata dalle Forze dell’Ordine) non era stato sufficiente. Una misura presa per salvaguardare le due donne.