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Rosa Leso: " i miei cinque anni da sindaco"
«Una bella esperienza». Così il sindaco Rosa Leso descrive il suo mandato, iniziato nella primavera del 2012 e destinato a terminare ad aprile 2017. Mandato che ha attraversato un periodo storico che definisce «tra i più complicati» e che ha avuto molte ripercussioni, anche personali. «L’avvento della crisi economica e l’ondata di anti politica hanno infatti determinato un clima caldo, a tratti rovente, in cui l’aspetto propositivo che dovrebbero avere le opposizioni è stato sostituito da una becera ostilità, spesso sfociata in offese ed attacchi personali, senza alcun rispetto per le istituzioni». Clima da stadio che il sindaco lamenta essere entrato in primo luogo in consiglio comunale: «Le opposizioni si limitano a dire “no” - spiega Rosa Leso - senza voler partecipare in modo costruttivo alla guida della città». Accuse che il primo cittadino lancia verso i banchi delle opposizioni, con i dovuti distinguo «Considero positivamente l’operato del consigliere Luigi Cavalieri che pur mantenendo posizioni distinte da quelle della maggioranza ha sempre dimostrato di essere propositivo e rispettoso delle persone e delle figure istituzionali». Lo scontro in questi anni ha trovato anche altri terreni di battaglia, social network in primis: «Nei luoghi deputati alla partecipazione l’opposizione non si è quasi mai vista - commenta Rosa Leso - emblematico il caso di quelli organizzati in occasione della Vas e del Pgt, dove si è delineata l’idea di città e dove chiunque, dai cittadini alle associazioni di categoria, avrebbero potuto intervenire: l’unico consigliere che si è visto è stato Guido Malinverno che si è ben guardato dal proferir parola. Assenti anche gli esponenti delle associazioni degli albergatori. Eppure - continua il sindaco - su facebook nessuno si è risparmiato dal dire la propria. Sui canali online è molto più comodo: bastano meno argomenti tecnici e si può far leva sulla pancia e sulle antipatie personali. L’obiettivo diventa denigrare l’avversario, anche spacciando notizie false come quella secondo cui all’ex Idroscalo verranno costruite residenze o un eco-mostro». Effettivamente l’arena politica in pochi anni si è spostata sulle piattaforme dei social network dove chiunque può dire la propria, con un doppio effetto: le criticità hanno più possibilità di emergere sì, ma a volte a spese dell’immagine «In questi anni hanno dipinto volutamente una prospettiva distorta su Desenzano: hanno parlato di una città sporca, senza progetti e amministrata da una guida improvvisata. Una narrazione deformata che non fa bene al turismo e al commercio locale». Chiedendo al sindaco quale sia un risultato tra i più incisivi del suo mandato la risposta è chiara «Il tema ambientale». Argomento caldo, a cui Rosa Leso vuole mettere “i puntini sulle i”. «Ci troviamo di fronte ad uno scenario profondamente mutato rispetto a quello di dieci anni fa - racconta il primo cittadino - diversi fattori hanno prodotto una sensibilità differente e hanno imposto un approccio il più possibile ecologico. La crisi del mondo dell’edilizia, i drammi e le conseguenze relativi ai dissesti idrogeologici provocati dalla presenza antropica, la scelleratezza delle scelte passate e le questioni ambientali non più rimandabili ci costringono ad una decisa inversione di rotta». Lunga la lista delle azioni che l’amministrazione rivendica come coerenti con le necessità imposte dal momento, sotto la luce dei riflettori sicuramente ad oggi c’è il tema dell’efficientamento energetico. «Abbiamo fatto una vera e propria rivoluzione verde - spiega Rosa Leso - frutto delle trattative con la ditta You Save. Ogni anno il nostro comune spendeva 1,6 milioni di euro l’anno per il canone energetico. Per vent’anni pagheremo la stessa cifra alla You Save, che in cambio ha investito più di 3 milioni di euro per i nuovi materiali, le nuove lampade e per la sostituzione delle vecchie caldaie. Con le poche risorse disponibili abbiamo ammodernato il sistema energetico desenzanese contribuendo a diminuire drasticamente le emissioni di anidride carbonica». C’è poi l’annosa questione del consumo di suolo, per anni sfruttato dall’ideologia del mattone senza pensare alle conseguenze, che ora stanno cominciando a farsi sentire. «Abbiamo ridotto notevolmente gli interventi sul territorio. Questo non vuol dire che a Desenzano non si possano vedere gru all’opera, vuole dire che le gru agiscono solo su aree precedentemente individuate come soggette ad essere di tessuto urbano o là dove vecchie strutture necessitano di una riqualificazione». Consumi energetici, suolo e infine l’aria. Desenzano è una zona sensibile: seppur lontana da grandi industrie e discariche, piaghe che affliggono molti dei comuni bresciani, la città soffre del passaggio della tangenziale e dell’autostrada, oltre che del traffico intenso nelle giornate di maggiore affluenza, elementi che rendono necessario un continuo monitoraggio dell’aria «Desenzano ha una struttura urbana che difficilmente si presta ai numerosi veicoli che la attraversano ed è un problema di difficile gestione. Per diminuire l’incidenza di emissioni negative abbiamo investito nelle colonnine per le auto elettriche, stimolato trasporti alternativi (come quelli via acqua con i mezzi Navigarda), incrementato le piste ciclo-pedonali e le pedonalizzazioni». Tutte iniziative che in passato hanno avuto pesanti critiche e alle quali Rosa Leso risponde così «La partecipazione alla vita politica ha cambiato finalità: l’obiettivo sembra essere quello di fare leva sulla pancia degli elettori. Le cattiverie spesso si nascondevano dietro lampanti falsità e a breve risponderemo smontandone una ad una, facendo chiarezza». Il mandato è praticamente giunto al termine, inevitabile la domanda sul futuro e su un’eventuale ricandidatura. Risposta lapidaria «No comment». Certo è che questa non è stata sicuramente un’amministrazione facile «Un percorso che rifarei- conclude il sindaco - in cui siamo cresciuti tutti e abbiamo sofferto gli attacchi gratuiti e personali. A volte ci si dimentica, ma anche il sindaco è un essere umano e credo che il mio essere donna abbia influenzato maggiormente questo clima». Eppure un’idea per il futuro a pochi mesi dalle elezioni bisogna averla e così, incalzata dalle domande, molto diplomaticamente risponde «Credo ancora nei partiti e nel mio partito. Non credo sia importante un nome adesso, ciò che è fondamentale è continuare nella direzione presa in questi anni. Chiunque ci sarà, sia Rosa Leso o chiunque altro, darà continuità al progetto. Il nome racconta di una persona, l’idea di un progetto che coinvolge tutta la comunità».
Alessandro Sahebi