Apre le porte "Happy Garden", un giardino per aiutare i disabili
Ci hanno pensato quelli del Gruppo Amici di Acqualunga per dare un momento di socialità a chi, durante la pandemia, è stato un po' dimenticato.
L’«Happy Garden» apre le porte anche alla disabilità, quella fetta importante della nostra società che durante la pandemia è stata dimenticata. Ci hanno pensato quelli del Gruppo Amici di Acqualunga, frazione di Borgo San Giacomo, a integrare quelli che al momento sono due disabili che purtroppo in questi mesi sono stati un po’ abbandonati dal tessuto sociale: Rosita, da Villachiara, e Fabio, del capoluogo del paese.
Un progetto per chi è stato abbandonato durante la pandemia
La pandemia ha messo a dura prova davvero tutti, specialmente chi, da diversamente abile l’ha vissuta da impotente. Non solo il rischio di ammalarsi e stare davvero male aggravando problematiche già presenti, ma c’è stato anche l’isolamento: terapie e attività sospese, le giornate che passavano lente senza nulla da fare. Un calvario per i genitori che hanno visto i loro figli soffrire.
«Purtroppo i disabili sono stati abbandonati - ha spiegato Barbara Odolini, mamma di Rosita - Io e mia figlia, alla quale non è ancora stata diagnosticata una malattia, abbiamo lavorato sodo per raggiungere determinati risultati sia fisici che psicologici e in quest’anno è stato terribile vedere che, non avendo niente da fare, era triste e inattiva».
Fortunatamente qualcuno ha pensato a loro.
Il Gruppo Amici
Barbara Ruggiero e Gianfausto Saleri, del Gruppo Amici, che si occupa di distribuire pacchi di cibo per chi ne ha bisogno. In un anno e mezzo ne hanno distribuiti decine di migliaia, e ancora oggi sono al lavoro ma hanno pensato di poter dare di più.
«Volevo salvare delle piantine che sarebbero morte per poi regalarle alle chiese e ai curatori delle Santelle del circondario - ha spiegato la Ruggiero - Prendendomene prima cura, però. I supermercati che ci danno la merce sono pieni e ce ne regalano parecchie così, ho pensato di coinvolgere Rosita e Fabio, che già ci aiutavano a impacchettare il cibo. Ho un pezzo di terreno e una serra e ho dato vita al progetto “Happy Garden” con a disposizione un pezzo di terreno e una serra. I due ragazzi sono dolcissimi, concimano e si prendono cura delle piante che stanno diventando sempre di più. E’ un’attività bellissima e sto ricevendo di più io che loro, questi ragazzi danno tantissimo, il loro mondo è pulito. Sia Fabio che Rosita, che vengono affiancati, si sono integrati sia con noi che con i miei figli, si impegnano tantissimo e sono davvero bravi»
Un’attività che ha davvero svoltato le loro giornate.
«Grazie a questo gruppo mia figlia è riuscita a integrarsi di nuovo nella società, ad avere un impegno che lei chiama “lavoro”, procedendo con il discorso dell’autonomia che bisogna insegnare a questi ragazzi. Per lei è un premio fare quello ed è un reinserimento nella normalità».
Ci sarà spazio anche per qualcun altro? Probabilmente si. Il Gruppo Amici si sta organizzando per poter aprire le porte anche ad altre persone, bisogna incrociare le dita e sperare che, superando alcuni ostacoli, si possa creare un altro, grande gruppo di aggregazione anche per chi ha diverse abilità.
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