Operazione Lucignolo: il processo si chiude con importanti condanne
Assolta la moglie di Crotti e convalidata la pena ad altri tre "distributori".
Coinvolti trafficanti della Valcamonica e della bassa, la sentenza ha condannato L'82 Gianbattista Crotti a 6 anni.
Operazione Lucignolo: il processo si chiude con importanti condanne
L'operazione della Compagnia di Breno nominata "Lucignolo" è volta al termine, con l'ultima sentenza del lungo processo che ha visto coinvolte oltre 20 persone.
Un giro di droga che ha visto incassare condanne davvero importanti oltre che, negli anni, centinaia di migliaia di euro ai trafficanti.
Ieri, quindi, l'epilogo.
Gianbattista Crotti, tra i protagonisti dello spaccio bresciano da oltre 20 anni, è stato condannato a sei anni. La notifica mentre già si trovava nel carcere di Opera, dove sta scontando un'altra condanna sempre per lo stesso reato.
La moglie 74enne, invece, prima indagata e rinviata a giudizio, è stata assolta.
Condannati i fratelli camuni Fabio e Giuseppe Vangelisti, rispettivamente a 5 anni e 4 mesi e a 8 anni e 10 mesi di carcere, così come il pizzaiolo travagliatese AdAbderrazak Bahij. A quest'ultimo toccheranno 8 anni e 10 mesi.
Per l'altra distributrice, ovvero Federica Salvetti, la condanna è di 4 anni e 8 mesi.
L'inchiesta
Secondo quanto emerso il ruolo di Crotti era quello del grossista, a cui si rivolgevano
spacciatori di medio calibro della Valcamonica (tra cui i Vangelisti).
Il confezionamento veniva poi affidato a donne della zona, che sconteranno pene più leggere.
È stato scelto il rito abbreviato per non aggravare ulteriormente l'entità delle pene.
Al cuoco di origini marocchine, ad esempio, sarebbero spettati 14 anni.